REDAZIONE AREZZO

La carica dei 5 mila per il presepe vivente

Oltre cento figuranti hanno messo in piedi la tradizionale rievocazione per i vicoli del paese che ogni anno cambia itinerario

Il presepe vivente di Casiglion Fiorentino

Il presepe vivente di Casiglion Fiorentino

Oltre cento figuranti, prelibatezze culinarie e un’atmosfera di autentica tradizione hanno caratterizzato il presepe vivente di Castiglion Fiorentino, tornato protagonista ieri, nel giorno di Santo Stefano. Il Natale 2024 non poteva dirsi completo senza questo appuntamento tanto atteso che, dopo il rinvio del 22 dicembre a causa del maltempo, ha finalmente preso vita sotto un cielo sereno, regalando una giornata indimenticabile a grandi e piccini.

L’evento, organizzato dalla Pro Loco in collaborazione con l’amministrazione comunale, ha trasformato i vicoli e le piazze del centro storico in un magico viaggio nel passato. Più di cento comparse hanno contribuito alla suggestiva rievocazione, restituendo l’atmosfera della Natività con scenografie curate nei minimi dettagli: dalle capanne dei pastori, agli artigiani al lavoro, fino al Palazzo di Erode e all’accampamento romano.

"Questo è uno degli eventi più importanti del Natale castiglionese, unico nel suo genere, che coinvolge moltissimi attori, dai volontari della Pro Loco, che ringrazio, al Comune e ai rioni - ha dichiarato Paolo Faralli, presidente della Pro Loco di Castiglion Fiorentino - Dopo il rinvio a pochi minuti dall’inizio della scorsa data, è stata una grande soddisfazione vedere il centro storico animarsi. E il nostro impegno è stato ripagato da una grande affluenza. Erano presenti infatti tra le quattro e le cinquemila persone, più o meno i numeri di ogni anno, ma credo che si possa fare ancora meglio", conclude.

Il Presepe ha preso vita dalle ore 17, con partenza da Piazza San Francesco, toccando tutti e tre i rioni castiglionesi e terminando nei pressi di Palazzo Pretorio, dove è stata allestita la capanna della Natività. A interpretare la Sacra Famiglia, quest’anno, è stata una giovane famiglia del luogo: Francesco Buccelletti, Francesca, e il piccolo Samuele. La rappresentazione ha fatto rivivere il mistero della nascita di Gesù Cristo, raccontandola non solo attraverso le rappresentazioni sacre, ma anche tramite uno spaccato di vita contadina e mestieri artigianali di quei tempi. E tra i vicoli e le stradine del borgo non sono mancate le prelibatezze culinarie: dalle tipiche ciacce, al vin brûlé e alle castagne, per riscaldare e deliziare il pubblico. L’evento ha offerto l’occasione di visitare due gioielli del patrimonio castiglionese: la Chiesa della Buona Morte, recentemente restaurata, e la Chiesa di San Filippino. In Piazza del Municipio, inoltre, erano aperti i mercatini natalizi e la Mostra Internazionale dei Presepi, arricchendo ulteriormente l’esperienza.

Sofia Zuppa