SANSEPOLCRO
Cronaca

La Chianina da salvare. Vertice con gli allevatori

Organizzazioni di categoria Cia, Coldiretti e Confagricoltura in prima linea. Oggi appuntamento a Gragnano per rilanciare un settore ancora in difficoltà.

La Chianina da salvare. Vertice con gli allevatori

La Chianina da salvare. Vertice con gli allevatori

di Claudio Roselli

Focus a sulla carne bovina di razza Chianina e sui problemi che si trascina appresso, pur essendo di elevato pregio. Il convegno è in programma stamani alle 10 nei locali del Foro Boario e a promuovere l’iniziativa non è una istituzione, bensì un’associazione, la Pro Loco della frazione biturgense di Gragnano, che da anni si batte per la valorizzazione di un prodotto di eccellenza della vallata, anche se vi è il patrocinio dell’amministrazione comunale di Palazzo delle Laudi e dell’Unione montana dei Comuni della Valtiberina Toscana. Il presidente della Pro Loco, Marcello Polverini, è anche e soprattutto un allevatore, ma è chiaro che la prospettiva vada ben oltre il ristretto ambito locale. C’è un comprensorio intero che a livello di agricoltura vive ancora con l’allevamento di questi capi e la concentrazione è maggiore nei due Comuni montani, Sestino e Badia Tedalda, dove la Chianina significa anche presidio del territorio. "La Chianina: una risorsa da tutelare" è il titolo del convegno, che sarà introdotto da Polverini, prima del saluto del sindaco Fabrizio Innocenti e di un rappresentante dell’Unione dei Comuni; seguiranno gli interventi di Manuela Cipriani, presidente provinciale aretina dell’Associazione Allevatori e di Andrea Petrini, direttore del consorzio Igp "Vitellone bianco dell’Appennino Centrale".

Durante il dibattito interverranno i rappresentanti delle organizzazioni di categoria Cia, Coldiretti e Confagricoltura. "La nostra Pro Loco si adopera anche con iniziative in favore della Chianina – ha detto il presidente Polverini – perché abbiamo per obiettivo la promozione delle tipicità e allora abbiamo chiamato al tavolo istituzioni e organizzazioni professionali per sapere cosa si può e si deve fare tutti insieme al fine di rilanciarla". Già, promozione appare come la parola chiave per una carne di qualità, ottenuta con sacrifici finalizzati a un’adeguata tipologia di allevamento, che però soffre il calo della domanda a causa di un mercato propenso a preferire altre varietà di carni, poste impropriamente sullo stesso livello.