L’anno di Cosimo I dè Medici e l’anno di Giorgio Vasari. Arezzo alla ribalta nazionale con le celebrazioni dedicate al maestro del Rinascimento che incrociano quelle a Firenze e nel resto della Toscana che esaltano l’opera del Granduca di Toscana. C’è un file rouge che lega i due uomini, non solo per le opere che insieme hanno realizzato, ma anche per l’amicizia tra i due che ne svela i tratti umani. È lungo questo file rouge che ad Arezzo l’anno vasariano avrà un’altra esclusiva: il ritorno in città della Chimera. Lo annuncia il governatore Eugenio Giani e la notizia rimbalza ad Arezzo con un effetto deflagrante. "Porterò la Chimera ad Arezzo in occasione dell’anno in cui si celebrano i 450 anni dalla morte di Cosimo I e Giorgio Vasari, due protagonisti della storia della Toscana". Lui, il Granduca che individua in Vasari "il suo autentico ministro della cultura al quale affida la realizzazione delle opere più importanti". E Vasari che per lui progetta il Corridoio Vasariano a Firenze, gli Uffizi e la meraviglia del Salone dei Cinquecento dove Arezzo è raffigurata tra le città di Toscana. E lui l’artefice dell’epopea dello splendore rinascimentale e a lui e alla sua città Giani vuole "rendere omaggio con il ritorno temporaneo della Chimera per una mostra di alcuni mesi. È l’anno giusto per promuovere questo evento, proprio laddove Cosimo I de’ Medici fece costruire la Fortezza e dove fu riportata alla luce la Chimera". Che oggi è la protagonista assoluta del museo archeologico di Firenze e che, secondo la road map tracciata dal governatore, arriverà ad Arezzo in autunno per camminare insieme alla grande mostra dedicata a Vasari che avrà il suo fulcro nelle sale della Galleria d’arte contemporanea di piazza San Francesco. Giani annuncia anche il sostegno economico che la Regione destinerà con un bando che a breve verrà lanciato: duecentomila euro per i Comuni che organizzeranno iniziative per celebrare il primo Granduca di Toscana e il maestro del Rinascimento.
A giorni è previsto il passaggio in giunta, poi il via libera. Arezzo aderirà al bando ma l’amministrazione comunale è pronta a chiedere anche un surplus alla Regione per la mostra-evento che si aprirà in autunno e proseguirà nei primi mesi del 2025. Opere dai più grandi musei del mondo sono state già richieste dagli organizzatori dell’anno vasariano, con in testa la Fondazione Guido d’Arezzo, la Fondazione InTour e il comitato scientifico della mostra presieduto dalla professoressa Cristina Acidini e dal professor Carlo Sisi.
Ora, si attendono le prime risposte, ma nell’elenco delle Gallerie più prestigiose dalle quali potrebbero arrivare i "gioielli" di Vasari ci sono già il Metropolitan di New York e la National Gallery di Londra, ricche di capolavori dell’artista e in attesa di ricevere per una mostra sul ’300 senese il Polittico del Lorenzetti, custodito in Pieve. Chiaro che il canale aperto con Arezzo (già dal 2019) potrebbe rappresentare la via maestra per avere in città alcuni dei capolavori vasariani, ad esempio i disegni conservati al Metropolitan. Vedremo.
Il ritorno, seppure temporaneo, della Chimera in città, rimbalza a Palazzo Cavallo, accolto quasi come una conquista dal sindaco Alessandro Ghinelli che proprio a Giani, allora candidato alla presidenza della Regione, strappò la promessa. "Mi fa molto piacere l’annuncio del presidente Giani. Sta onorando una promessa fatta e ne daremo completa e compiuta ragione il giorno in cui la Chimera sarà in una delle sale espositive". Già, ma dove?
L’ipotesi che in queste ore circola e non dispiace ai piani alti di Palazzo Cavallo, è la ex chiesa di Sant’Ignazio, una delle tappe del percorso espositivo alla scoperta di Vasari, già inserita nei luoghi cult dell’itinerario in città (oltre a chiese e musei dove sono custodite le opere dell’artista).
Giani spiega che a breve parlerà della Chimera in viaggio - temporaneo - verso Arezzo con "il ministro Sangiuliano con il quale ho un ottimo rapporto e sono certo della sua sensibilità nei confronti di una iniziativa che non poteva che essere promossa nell’anno straordinario che la Toscana si appresta a vivere con Cosimo I e Giorgio Vasari".