La città diventa più inclusiva e solidale. Rete di aiuti per fornire alimenti e servizi

La Fondazione Arezzo Comunità ha lanciato un progetto online per creare una rete di supporto ai vulnerabili, offrendo aiuti materiali e orientamento in diverse aree di servizio. La presidente sottolinea l'importanza della solidarietà e dell'inclusione sociale.

La città diventa più inclusiva e solidale. Rete di aiuti per fornire alimenti e servizi

La città diventa più inclusiva e solidale. Rete di aiuti per fornire alimenti e servizi

La Fondazione Arezzo Comunità mette in rete i "punti solidali" dando vita a un progetto dedicato a chi si trova in una situazione di vulnerabilità. È online lo spazio web che offre informazioni sui luoghi dove, le persone in difficoltà, possono trovare aiuto alimentare, farmaceutico e servizi per la scuola e l’educazione L’idea è quella di creare una rete di supporto accessibile per chi si trova in una situazione di vulnerabilità, contribuendo a ridurre le disuguaglianze e a promuovere l’inclusione sociale. In questi luoghi infatti, volontari e professionisti lavorano insieme per offrire non solo aiuti materiali, ma anche consulenze e orientamento. Salute, solidarietà, over 65, servizi di cittadinanza e protezione civile sono le cinque le "aree" in cui è organizzato il sito. Sotto ciascuna di queste voci, in maniera semplice e molto diretta, l’utente può trovare i vari servizi attivi a cui poter accedere con tutti i contatti e i riferimenti utili. Come nel caso del sito che la Fondazione Arezzo Comunità ha dedicato ai "Caregiver", anche lo spazio web che presenta i "Punti Solidali" è pensato come uno strumento in divenire, nella volontà di inserire eventuali altri progetti specifici che le associazioni che fanno parte della Fondazione Arezzo Comunità potranno sviluppare in futuro. "Solidarietà, responsabilità e inclusione sociale – sottolinea la presidente della Fondazione Arezzo Comunità, Lucia Tanti – sono alla base della nostra idea di comunità. Dal sostegno a chi sta male a quello linguistico, abbiamo pensato di mettere in rete i servizi che i nostri soci offrono a chi è in difficoltà, perché fosse più semplice e anche più "anonimo" il poter chiedere aiuto da parte di chi ne ha bisogno".