SONIA FARDELLI
Cronaca

"La Colombina è di un altro pianeta" Vedovini impressionato dai due big E chiede tempo per Sant’Andrea

L’ex re segue la sfida da spettatore. "Martino è stata la scelta migliore, gli effetti si vedranno più avanti". La scelta dei giovani, il rebus dei cavalli. "Avrei corso per Colcitrone ma non c’è stato l’accordo".

"La Colombina è di un altro pianeta" Vedovini impressionato dai due big E chiede tempo per Sant’Andrea

di Sonia Fardelli

Enrico Vedovini dopo che è saltato l’affare con Porta Crucifera si gode in piena tranquillità questa edizione numero 143 della Giostra, gustandone da spettatore ogni aspetto. Dopo tante battaglie sulla lizza (ben 40 giostre disputate e 12 lance d’oro), segue con occhio esperto le prove degli ex avversari e dei giovani contro il Buratto. "Il mondo della Giostra mi appartiene ancora e mi piace, in Piazza Grande sto bene".

Queste prime prove come le hai viste e come giudichi le accoppiate?

"Scortecci e Cicerchia sono di un altro pianeta: ottimi giostratori, lo vedi da come tirano e da come si muovono. Hanno vinto 12 lance d’oro ed hanno dietro un grande quartiere che all’inizio ha preso come modello Sant’Andrea ed ora ha superato tutti gli altri rioni. I gialloblù sostengono i loro giostratori e li lasciano lavorare con tranquillità. A meno di qualche errore clamoroso, la vedo dura superarli: i giostratori della Colombina sono bravi e affiatatissimi".

Come giudichi la scelta attuale dei quartieri di puntare solo esclusivamente sui giovani?

"La vedo giusta a patto che non si chieda ad un giovane giostratore le prestazioni dei big della lizza. Ci sono cose che si acquisiscono solo con l’età ed una lunga esperienza contro il Buratto. Non bisogna rischiare di bruciare i giovani, chiedendo loro quello che ancora non sono in grado di dare".

Il fatto che l’età dei giostratori si è molto abbassata, ha influito nella scelta di non giostrare con Porta Crucifera?

"Non è stata una questione di età. In quel momento ero pronto a continuare. Non sono sceso da cavallo così volentieri. L’ho fatto perché a Sant’Andrea non c’erano più le condizioni per continuare. Ero in un ambiente in cui non mi sentivo più a mio agio. Ho dato la mia disponibilità a Porta Crucifera, ma poi il matrimonio non si è fatto, non si è trovato un punto d’accordo. Loro hanno deciso di puntare sui giovani ed io sto bene anche così".

Come vedi Sant’Andrea dopo l’arrivo di Martino? La sua cura sta già facendo effetto?

"Sant’Andrea ha preso l’allenatore più forte della Piazza e il quartiere ha grandi aspettative. Riguardo ai giostratori penso ci vorrà ancora un po’ di tempo prima che abbia effetto. Almeno dalle prime prove”.

E questa moda di portare contro il Buratto quasi ed esclusivamente cavalli haflinger?

"Mi sembra che si cerchi sempre la razza giusta per tirare al Buratto. Ma non è questione di razza. Il buon cavallo da Giostra, non ha paura di niente, ha un buon galoppo e un carattere eccezionale. Ci sono haflinger bravi e altri no. Come lo è con gli anglo-arabi e i quarter".

La nuova formula delle prove ti piace?

"Per i giostratori non è un problema concentrare gli allenamenti in meno giorni. Basta togliere qualche carriera a vuoto, diventata pesante da seguire. Per il pubblico queste nuove prove sono più entusiasmanti".