
Wangari Maathai raffigurata nel disegno degli alunni della 5 C
Wangari Maathai nacque nel 1940 in Kenya, in una capanna di fango. Trascorse i primi anni della sua vita nel villaggio di Ihithe, ai piedi del monte Kenya. Il luogo della lucentezza ai piedi, perché da lì venivano i ruscelli, l’acqua limpida da bere e la pioggia e con la pioggia erano garantiti i raccolti, bestiame ben nutrito e pace, perché se la gente ha abbastanza cibo non va a fare la guerra! La vegetazione era rigogliosa e la foresta era popolata da tantissimi animali. A causa della colonizzazione inglese, però, tutto stava cambiando e molte terre della tribù erano diventate enormi fattorie. La vita per la gente del posto si fece più dura. Il padre di Wangari andò a lavorare in una di queste grandi fattorie.
Wangari, con la madre, tornarono al villaggio, dove i fratelli andavano a scuola e lei aiutava la madre nelle faccende domestiche. Un giorno uno dei suoi fratelli chiese alla madre perché Wangari non frequentasse la scuola e così fu deciso di mandare anche lei. Si dimostrò così brava che la mandarono a frequentare una scuola media cattolica e dopo di essa un collegio di suore cattoliche dove si innamorò della biologia.
Vincendo una borsa di studio, riuscì ad andare in un America. Si laureò e fece un master, ma quando si trattò di tornare in Kenya la aspettò una realtà impoverita e corrotta. Scoprì con tristezza quanto il Kenya fosse cambiato in pochi anni: enormi piantagioni commerciali avevano preso il posto della vegetazione fitta, i grandi alberi che un tempo trattenevano il terreno delle colline, non c’erano più, erano stati tagliati e ora l’acqua non era limpida e non si poteva bere, perché la pioggia trascinava con sé il terriccio.
Decise allora che la difesa dell’ambiente sarebbe stata la sua missione. Si è sposata, ha avuto dei figli ed è diventata professoressa all’università, ma ha sempre continuato a lottare per difendere l’ambiente. Cominciò a girare i villaggi parlando alle donne, a cui chiedeva di piantare alberi, e le donne diventarono le principali custodi della loro terra. Wangari sognava un nuovo Kenya, ricco di vegetazione, contornato di cinture verdi, nacque così il Green Belt Movement, un movimento attraverso il quale sono stati piantati milioni di alberi, studiato e incoraggiato dalle Nazioni Unite.
Nel 2004 le venne conferito il Premio Nobel per la pace: era la prima donna africana a ricevere il Nobel per la pace, ed era la prima volta che veniva dato a chi aveva difeso ambiente e pace insieme. Biologa, fondò The Green Belt Movement grazie al quale sono stati piantati più di 50 milioni di alberi.