
Pur lontana dalle edizioni migliori si ritaglia un buon trampolino verso gli appuntamenti di primavera. Mancano 25 titolari ma la panchina è lunga. Alcune strade in difficoltà. Il nodo del trasporto alle auto.
Ha 89 anni, l’entusiasmo di un ragazzo e da anni molti degli affari della Fiera passano da lui. Non è un antiquario: si chiama Francesco Valdambrini, un aretino di quelli tosti. E che zitto zitto da tanti anni è un personaggio determinante per la Fiera. Il motivo è semplice: chi acquista un mobile, o comunque un pezzo particolarmente ingombrante, non sa come portarlo non diciamo a casa ma almeno al parcheggio. Un compito che Francesco si è caricato sulle spalle da anni, da quelli d’oro a quelli più critici fino alla risalita prorompente di questi ultimi anni. Con l’ape o con i mezzi a disposizione ha attraversato per lungo e per largo il percorso della Fiera, termometro di uno dei punti chiave dell’evento: gli affari.
Perché quando si mette in movimento lui significa che l’acquisto è fatto e l’antiquario ha raggiunto l’obiettivo. Come pure i cliente che si è aggiudicato il pezzo che magari sognava da sempre. Valdambrini era mancato a febbraio, non c’era ieri. I bene informati assicurano che, forte della sua classe 1936, sia intenzionato a tornare già da aprile. Intanto gli antiquari chiedono che comunque, ovviamente meglio se con il suo volto amico, il problema venga risolto. La richiesta è arrivata precisa sulla scrivania dell’assessore Simone Chierici, che la sta valutando. E intanto si gode un’altra Fiera discreta, l’ultima con l’ora solare. È marzo, nessuno si aspettava un fiume in piena di visitatori ma il colpo d’occhio del centro non è irrilevante, a cominciare dai parcheggi che gli fanno da raggiera. Più modesto ieri mattina, poi in netta ripresa durante la giornata. E tutto lascia pensare e sperare che oggi possa andare ancora meglio, specie se il tempo dovesse continuare a reggere, contro ogni previsione. Nel percorso 213 banchi, niente male: anche se 19 sono di spuntisti, operatori senza il posto fisso, e quindi mancano 25 dei titolari "di cattedra". Un anno fa erano 198 e quindi i conti tornano. E per le assenze la colpa solo in piccolissima parte è di Parma. Il Mercante in Fiera parte tra una settimana, sabato 8: il problema logistico per qualcuno c’è stato, l’allestimento dai cugini inizia il mercoledì precedente e se sei da solo fai fatica a preparare il camion per Arezzo, scaricarlo la domenica sera e la mattina dopo ricominciare da capo. Dettagli.
Siamo lontani dalle Ferie migliori, però potrebbe essere un buon segnale già per aprile. Il percorso continua ad avere i suoi rami secchi: tre soli banchi in via Cavour, tratto liceo Classico, e una medaglia ai fedelissimi, nessuno alla Badia. E tre soli a Sant’Agostino, bellissima ma infelice sede degli artigiani, troppo lontana dal cuore della Fiera. E qua e là qualche buco si apre: come nel cuore di piazza Grande, qui qualche affezionato di Parma c’è davvero, ma perfino in via Guido Monaco, dove dei protagonisti storici mancano e in una famiglia generalmente molto compatta si vedono. Come nel caso di Francesco la Fiera è un grande paese, chi salta un turno non passa inosservato. Detto questo, la manifestazione conferma un trend solido e soprattutto la capacità di attirare turisti anche nei mesi più difficili. Ci sarebbe da intervenire su alcuni spazi rubati alla qualità, lì dove i prezzi stracciati regalano scorci da mercato più che da antiquaria, ma è un terreno sul quale poter innestare le idee e ingranare la marcia. In testa l’edizione di giugno, tre giorni filati con il centro protagonista, soluzione prolungata ormai quasi certa. Una festa vera, considerando che quello sarà anche il giorno del compleanno numero 57. E alla quale, come le feste comandano, esserci tutti. Con tanto di candeline.
Lucia Bigozzi