Dalle valutazioni a caldo alle prese di posizione ponderate. Fioccano le dichiarazioni all’indomani dell’assegnazione della Fimer, il gruppo specializzato nella progettazione e produzione di inverter per sistemi solari, alla MA Solar Italy Limited, società controllata da McLaren Applied Group, leader nella fornitura di soluzioni avanzate di ingegneria e tecnologia, con il supporto di Greybull Capital. Il via libera è arrivato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, hanno spiegato i commissari dell’industria dal 30 novembre 2023 in amministrazione straordinaria, dopo una valutazione approfondita delle offerte vincolanti presentate dai potenziali investitori per l’acquisizione degli asset aziendali.
La scelta, viene precisato, è caduta su un acquirente che ha presentato un piano industriale definito solido - investimenti per 30 milioni di euro oltre ai 26 milioni necessari a comprare il compendio, compreso il sito produttivo di Terranuova che occupa 260 persone - "una strategia chiara per una crescita sostenibile, lo sviluppo e l’innovazione del core business di Fimer, garantendo il futuro delle attività e della forza lavoro". Non solo, proseguono, perché la sinergia con McLaren Applied "è destinata a favorire progressi tecnologici, efficienza operativa ed espansione del mercato, anche in nuovi settori".
Il passaggio di mano insomma è un punto fondamentale di svolta è i sindacati dei metalmeccanici della Triplice hanno evidenziato pure la "responsabilità sociale" dell’operazione che garantisce la tutela occupazionale per un triennio e un incremento salariale del 2% già dal 2025. Nei commenti successivi all’annuncio del Mimit è messa in risalto inoltre la determinazione dei dipendenti che non hanno mai mollato di fronte ai ripetuti colpi di scena della vertenza. Sempre con loro e in prima linea, insieme a organizzazioni sindacali e Regione Toscana, il sindaco di Terranuova Sergio Chienni che ha rimarcato l’importanza di essere giunti entro l’anno all’assegnazione di un’azienda che ha bisogno di ripartire a pieno regime. Ora, ha proseguito, si deve "vigilare che il piano industriale tuteli lo sviluppo futuro dello stabilimento terranuovese". Non è mancato poi un pensiero alla dignità degli addetti, che "nonostante tutti gli errori della precedente proprietà" hanno lottato per mantenere in vita la fabbrica, e dei fornitori dell’indotto "che, pur avendo sostenuto l’azienda, all’interno della procedura non vedranno soddisfatti i loro crediti".
L’auspicio del primo cittadino è che siano coinvolte nel nuovo corso. Ad ogni modo la priorità nel sentire generale è la stessa: monitorare il periodo di transizione per raggiungere i risultati previsti dal piano predisposto dal compratore. Così da permettere a Fimer, come hanno chiosato i commissari, di completare la fase di ristrutturazione, sostenere la continuità aziendale e ampliare le attività.