SONIA FARDELLI
Cronaca

La Giostra accende i motori Vola la lancia per l’Arezzo Estrazione delle carriere e da domani via alle prove

Il trofeo dedicato al pallone convince tutti. Sindaco: "È l’unione di due mondi"

La Giostra accende i motori Vola la lancia per l’Arezzo Estrazione delle carriere e da domani via alle prove

di Sonia Fardelli

Una lancia d’altri tempi dedicata ai cento anni dell’Arezzo calcio. Sobria, leggera, armoniosa e con simboli che rimandano immediatamente alle due più grandi passioni degli aretini: la Giostra ed il calcio. Un pallone, in cuoio naturale come era un tempo, lo stemma con il cavallino rampante e la scritta che cinge tutta l’asta "Al campo, alla battaglia". Parole dI Giostra, ma spesso usate dai tifosi della curva amaranto nei loro striscioni.

Il trofeo apre la strada alla settimana che conta: perché alle 11 ci sarà l’Estrazione delle Carriere, il primo atto, seguito domani dalle prove in piazza.

Non c’è in questo ennesimo trofeo di Francesco Conti un richiamo ad un personaggio importante del passato o a un evento che ha segnato la storia di Arezzo: solo un abbraccio tra due mondi.

Non così lontani come potrebbe sembrare ai puristi del Saracino. E la partecipazione di tanti aretini alla presentazione della lancia d’oro dimostra che in città questa dedica è piaciuta. "L’Arezzo - ha sottolineato il sindaco Alessandro Ghinelli - è il simbolo della città e non potevamo non dedicargli la lancia d’orodei cento anni. Un trofeo che mi è particolarmente caro. Con Paolo Bertini siamo uniti dalla Giostra ma anche dal calcio". Un amore confermato dallo stesso amore Bertini: "Questa lancia unisce due mondi a me molto cari. Ci sono arrivati tanti bozzetti e tutti molto belli, sono in mostra a Palazzo Cavallo". Entusiasta della dedica è anche il pittore Paolo Antonio Toci: "Volevo a tutti i costi vincere il concorso e ci ho messo l’anima nel disegnare questa lancia. Sono un grande tifoso dell’Arezzo. La lancia d’oro è delicata, richiama quelle degli anni Trenta. Ariosa come la corsa in un campo da calcio". Soddisfatto anche l’intagliatore Francesco Conti: "Dopo aver realizzato questo trofeo mi è venuta voglia di tornare alla stadio. Manco dal 1998". A lui e Toci l’amministratore dell’Arezzo Sabatino Selvaggio ha regalato le nuove maglie: "Questa dedica per noi è un grande onore. Era difficile legare calcio e Giostra. Lo ha fatto l’intensità con cui la gente gioisce per entrambe".

Una lancia che i quartieri vogliono avere nella loro sede. Maurizio Carboni rettore di Porta Sant’Andrea: "La sede dell’Arezzo è vicina alla nostra. E spero che la lancia d’oro venga a casa". Roberto Felici rettore di Porta del Foro: "Una lancia d’oro splendida e equilibrata. E mi devo ricredere sulla dedica. Ora lo ammetto: questi due mondi si uniscono, sono le due vere passioni della città".

Giacomo Magi rettore vicario di Porta Santo Spirito: "La società amaranto è nata nel 1923 al Caffè del Vapore, un bar a pochi passi dai Bastioni. Spero che la lancia d’oro torni dove tutto è cominciato". Luca Fragalà rettore vicario di Porta Crucifera: "Bellissima lancia, la vorremmo dedicare a due nostre quartieriste scomparse Nadia e Luisa".

A ricordare i cento anni dell’Arezzo calcio è stato il consulente storico della Giostra Luca Berti. Alla realizzazione ha contribuito Centro Arezzo rappresentato ieri da Massimo Cappelli. E da quest’anno al fianco della Giostra anche Estra e Coingas. E oggi si accendono i motori: alle 11 in piazza del Comune l’estrazione delle carriere apre ufficialmente la settimana della sfida. Da domani scattano le prove: e niente sarà più come prima.