C’è un elemento che gioca a favore dell’opzione Rigutino anche se il confronto deve essere avviato. Ma i segnali di un percorso condiviso ci sono già tutti. Lo conferma il governatore toscano Eugenio Giani che ha incontrato la neo presidente della Regione umbra Stefania Proietti e gettato le "fondamenta" per il tavolo istituzionale che sarà aperto nelle prossime settimane con una nuova metodologia di lavoro: prima l’intesa tra Toscana e Umbria sulla localizzazione della nuovo hub dell’alta velocità e poi il confronto con il ministero dell’infrastrutture.
Chiaro che l’accordo tra due Regioni (probabilmente più agevole per la convergenza politica) rappresenta un buon viatico sulla strada per Roma. Ma c’è un elemento in più che porta verso Rigutino.
Nel programma elettorale, al capitolo infrastrutture, Stefania Proietti ha scritto: "L’assenza di investimenti per collegare l’Umbria alla rete nazionale alta velocità ha relegato la regione in una nuova marginalità rispetto al Paese e all’Europa. Questo non significa però puntare tutto sulla realizzazione di una nuova stazione – indipendentemente dal fatto di dove debba venire localizzata – se questa non è raggiungibile su rotaia in modo veloce e confortevole".
Un passaggio che rimanda all’idea di uno scalo dove diventa centrale lo scambio ferro-ferro. Un criterio che su Rigutino trova un’applicazione diretta, pure se gli stessi parametri sono individuabili nello scalo di Chiusi. Ipotesi quest’ultima sostenuta dai sindaci dei comuni senesi, ma non dalla città del Palio.