"Un’esplosione di luce". La luce d’oro del Polittico di Lorenzetti, uno dei capolavori della mostra sulla pittura senese del Trecento al Metropolitan Museum di New York. Che conquista gli States e sale sul podio delle prime dieci esposizioni-evento dell’anno americano. Capolavori ammirati e rilanciati sui social da migliaia di visitatori che hanno attraversato le sale del Met e ammirato l’arte di Simone Martini, Duccio da Boninsegna, i fratelli Ambrogio e Pietro Lorenzetti. "La magnifica mostra fosforescente intitolata ‘Siena: The Rise of Painting, 1300-1350’ al Metropolitan Museum of Art è un evento visivo di pura bellezza a 24 carati e un colpo di genio accademico a più livelli" è l’articolo del New York Times che racconta la grande mostra e sceglie come simbolo il Polittico custodito nella Pieve di Santa Maria, ad Arezzo. Tempera e oro, le figure dei santi, tra i quali il patrono della città, San Donato.
E sei i maestri senesi del Trecento hanno stregato la Est Coast, c’è un artista aretino che si lancia nella stessa operazione a San Francisco, in California: è Giorgio Vasari. Oggi la presentazione della mostra allestita fino al 2 febbraio (probabile il prolungamento a marzo) ad Arezzo nelle sale della Galleria d’Arte Contemporanea, davanti al grande pubblico degli appassionati d’oltreoceano. Cerimonia all’Istituto Italiano di Cultura a San Francisco: a fare gli onori di casa il console generale d’Italia Sergio Strozzi e il sindaco Alessandro Ghinelli a rappresentare la città che ha dato i natali al maestro del Rinascimento. Una doppia operazione che incrocia i protagonisti del Trecento e del Rinascimento ed esalta il patrimonio artistico toscano in quella che non è solo una esposizione d’arte ma pure una straordinaria opportunità di promozione all’estero.
"Il Met ha preso in prestito dalla città toscana di Arezzo, a circa 50 miglia da Siena, la prima pala d’altare conosciuta di Pietro, un capolavoro turrito, alto 11 piedi, quasi intatto di un artista che, dopo aver lavorato alla ’Maestà’, sta proseguendo con la sua variazione più modesta ma comunque stupenda", scrive ancora il New York Times.
La facciata laterale del Met diventa una sorta di vetrina dove risalta l’enorme manifesto riservato alla mostra che secondo le prime stime a pochi giorni dalla chiusura, ha accolto undicimila visitatori al giorno. Oltre cento opere animano le dodici sezioni in cui è suddiviso il percorso espositivo abbracciando un caleidoscopio di temi: dai viaggi, alla geografia, alla narrazione di quel mondo in cui Siena era fulcro dell’arte ma anche della politica e dell’economia. "Un’esplosione di luce" davanti al Polittico del Lorenzetti è il commento più ricorrente che rimbalza sui social e dà il segno dell’emozione dei visitatori. Ma c’è chi perfino si commuove davanti alla perfezione dell’uso dell’oro di Duccio da Boninsegna, alla delicatezza della Madonna del Latte di Ambrogio Lorenzetti. La sapienza di Simone Martini nella tecnica dei colori che accendono le forme è un particolare tra i più apprezzati. Come pure l’Annunciazione e la sinopia nella Capella di San Galgano (1334-36) custodite nell’Eremo di Montesiepi a Chiusdino.
"Un’emozione straordinaria", sussurra Marzia Benini davanti al Polittico del Lorenzetti. Per lei, una delle restauratrici del capolavoro insieme a Paola Baldetti e a Isabella Droandi (l’anima dell’intervento, scomparsa troppo presto), la preview al Met è stata il coronamento di quel sogno che all’origine sembrava quasi impossibile ma che grazie anche al contributo di due coppie di mecenati americani, Pam e Doug Walter e Kathy e Peter Darrow, è diventato realtà nel 2020 con il ricollocamento dell’opera nella sua locazione originaria ad Arezzo.
Tra una manciata di giorni la grande mostra sulla pittura senese del Trecento sarà pronta per un nuovo viaggio, non meno carico di aspettative: il 21 gennaio il Met chiuderà le sale dell’esposizione per iniziare un lungo lavoro di preparazione al trasferimento delle cento opere verso Londra. È qui nella City, che da marzo la National Gallery aprirà le sue porte alla grande bellezza toscana.