
I giudici della Corte Costituzionale. In alto, l’ex magistrato Gianni Fruganti
"La legalità tra trappola e garanzia". L’ex magistrato Gianni Fruganti ne torna a parlare agli studenti del liceo di Montevarchi per la Scuola di educazione civica, dell’associazione Tra Tevere e Arno. "Il concetto di legalità ha radici che risalgono al XVIII secolo, quando si affermava come osservanza della legge intesa come una garanzia per i cittadini, in un periodo in cui la giustizia era spesso subordinata all’arbitrio del sovrano. Con il passare degli anni, la sensibilità sociale si è evoluta e, con la fine dei tristi eventi dei secoli precedenti, l’attenzione al rispetto dei diritti umani è aumentata. Le grandi rivoluzioni, come quella americana e quella francese, nascono infatti perché il popolo non accettava più l’assenza di rispetto per i diritti fondamentali. Questi eventi storici hanno forgiato il concetto di ’diritti umani’ che, nonostante le difficoltà iniziali, è stato formalmente riconosciuto con la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. Si trattava di un primo passo fondamentale per l’affermazione di diritti in modo quasi universale, con il coinvolgimento di numerosi Stati".
Tuttavia, il concetto di legalità non può essere ridotto al mero rispetto della legge… "La legalità, infatti, non è solo una questione formale. La legge deve sempre rispettare la Costituzione, il nostro ’contratto sociale’, che garantisce i diritti fondamentali della persona. In questo contesto, la legalità va declinata in relazione alla legalità costituzionale: la legge deve essere conforme ai principi della Costituzione per garantire che i diritti umani vengano effettivamente tutelati". Quindi il legittimo legislatore non può agire arbitrariamente, ma deve attenersi ai limiti imposti dalla Costituzione... "Non possiamo parlare di legalità senza riferirci a questo principio fondamentale: una legge che non rispetta la Costituzione non è una legge legittima. Non possiamo giustificare la legge con il semplice fatto che essa sia stata approvata da un’istituzione, ma dobbiamo chiederci se rispetti i diritti fondamentali. Questa visione critica della legalità è fondamentale per formare una coscienza civica. La legalità non può essere vista come una clava da utilizzare per reprimere ciò che non piace al potere". Il concetto di legalità, pertanto, va inteso in modo critico? "Obbedire alla legge è necessario, ma solo se questa è conforme alla Costituzione. Se la legge è ingiusta, non si può semplicemente accettarla. La disobbedienza civile, come forma di resistenza contro leggi ingiuste, è parte della nostra tradizione storica e civile. È essenziale che le nuove generazioni siano educate a comprendere il valore della Costituzione e dei diritti fondamentali, non solo come norme da rispettare, ma come principi che devono sempre guidare l’azione legislativa".
Ga.P.