Novant’anni meno qualche giorno, Piero Scartoni si prepara a festeggiare il compleanno da vero stakanov degli edicolanti. Il chiosco in piazza San Jacopo è suo dall’ottobre del 1953, ma prima aveva l’edicola dei Bastioni con la mamma. Ha lavorato per Ferragosto e lo ha fatto anche ieri, il 16, quando i giornali in realtà non escono nemmeno. "Se non venissi al lavoro cosa farei? – si chiede Piero Scartoni – mi ci vedete al bar o in qualche panchina ai giardinetti a passare il tempo? Morirei dopo poco di sicuro. Ecco perché sono sempre aperto anche nelle settimane più calde dell’anno e anche ieri nonostante i quotidiani il 16 agosto non escano". Non solo col solleone, Piero è instancabile 365 giorni l’anno, se fosse per lui aprirebbe anche a Natale. "Soffro tantissimo il 25 e il 26 dicembre – ammette – io starei sempre qui. Forse è proprio il lavoro il segreto della longevità. Mi piace stare in edicola e mi piace il contatto di ogni giorno con la gente. E poi andare in vacanza in questi giorni è da matti con questo caldo, il mio riposo è andare al lavoro. Questa attività ce l’ho da tutta la vita: mia madre aveva già nel ‘47 l’edicola dei Bastioni, poi nell’ottobre del 1953 un amico mi ha venduto l’attività di piazza San Jacopo e sono stato felicissimo. Lo sono sempre di lavorare, soprattutto di questi tempi in cui le edicole chiudono, è successo da poco all’edicola di San Lorentino dopo 100 anni di attività". Unico rammarico, che i quotidiani che vende da una vita siano sempre meno richiesti dai giovani. "Solo ieri ho venduto 200 euro di balocchi per bambini, quello che manda avanti le entrate – dice – purtroppo i giornali sono una cosa quasi sconosciuta alle generazioni sotto i 60 anni. Tutti alle prese con i telefonini che li rendono analfabeti, invece i giornali rappresentano la democrazia. Per questo tengo duro: la mia edicola è aperta praticamente tutto l’anno".
A.B.