
di Fausto Sarrini
"Francesco mi ha fatto prendere un bello spavento. Ora sta meglio anche se occorrerà molta pazienza per recuperare completamente". Susanna, aretinissima, è la moglie di Francesco Graziani, il più grande giocatore che abbia mai indossato la maglia dell’Arezzo.
Come è accaduto l’incidente in cui è rimasto ferito uno dei campioni del mondo azzurri dell’82, ce lo racconta Susanna, peraltro unica testimone: "Voglio che sia chiaro cosa è successo realmente. Venerdì della scorsa settimana eravamo al nostro centro di campi da calcetto di fronte allo stadio, gli Occhi Verdi. Mio marito voleva riparare un buco su una rete, è salito su una scala allungabile, anche se io sinceramente gli avevo consigliato di lasciar perdere perché era necessario salire in alto, a circa sei metri. Purtroppo si sono rotti dei ganci e il volo è stato drammatico. E’ andata male ma credetemi, poteva andare molto peggio. Da brividi solo a ripensarci".
La moglie dell’ex campione che dopo la carriera da calciatore ha fatto di tutto nel mondo del pallone e ora è opinionista, continua nel racconto:
"L’ho soccorso subito, eravamo io e lui, ho chiamato l’ambulanza che l’ha portato all’ospedale San Donato. Per fortuna pur scosso ovviamnte, Francesco era cosciente, non è caduto sul cemento ma sul campo sintetico e non ha battuto la testa, tuttavia è un miracolo che non si sia rotto il bacino o il femore. Purtroppo però ha 11 costole fratturate, qualche problema alle vertebre ma per fortuna superabili, danni alla milza e dall’ospedale di Arezzo verrà trasferito lunedì a Siena per un intervento".
Di cosa si tratta ce lo spiega: "I i medici lo dovranno operare per asportargli un grumo di sangue che si è formato tra la pleura e il polmone, poi nei giorni successivi tornerà ad Arezzo e comincerà il lungo percorso verso il recupero. Come detto, il peggio è passato ma sarà necessaria tanta pazienza".
Dopo il grande spavento, un sospiro di sollievo anche se ci sarà da venirne fuori completamente.
Francesco "Ciccio" Graziani, 68 asnni il prossimo dicembre, anche se nato a Subiaco, è ormai aretino di adozione visto che vive qui da una vita. Arezzo è stato il trampolino di lancio per la sua splendida carriera, impreziosita oltre che dal titolo mondiale nel 1982, dallo scudetto col Torino nel 1976, da un titolo di capocannoniere. E come dimenticare che fu il presidente della rinascita amaranto dopo il fallimento con due promozioni dalla serie D fino alla C1.