Diminuiscono gli incidenti in provincia ma le strade aretine rimangono tra le più pericolose della Toscana. A certificarlo la ricerca dell’Istat che insieme all’Aci ha messo in fila i numeri provincia per provincia.
Nel 2023 ci sono stati 23 morti nelle strade della provincia: 7 in meno rispetto al 2022. Si tratta di un calo del 20%. Ma l’indice di mortalità è del 6,9 ben sopra quello regionale che è del 5,2. E questo significa che le strade aretine sono le più pericolose: quelle dove, quando si fa un incidente, è più pericoloso rischiare la vita. Anche se gli incidenti sono diminuiti perchè il numero rimane allarmante: 873, quasi due al giorno, nell’anno appena trascorso. E se si guarda ai feriti i arriva a 1145. Va guardato però anche il bicchiere mezzo pieno: i numeri sono in calo. Nel 2022 eravamo arrivati a quota 963, con quasi 1300 feriti in 12 mesi.
Il calo c’è ed è consistente, perché la flessione è del 9,3%. Un taglio drastico, oggettivo, specie alla luce di quanto accade a livello nazionale dove i dati sono in lieve crescita (+0,4%). E anche a livello regionale seppur la diminuzione ci sia, non va alla stessa velocità di quella aretina (-1,2%). Anche allargando lo sguardo al medio periodo si arriva alla stessa conclusione: sì perché dal 2010 il bollettino di guerra di chi viaggia al volante si è ridimensionato. In termini percentuali si legge -31,4% ad Arezzo e -26% in Italia. Basti pensare che a livello toscano i morti negli incidenti su 100mila abitanti erano oltre 14 nel 2001 mentre adesso sono 5,5. Certo, c’è ancora tanto da fare ma i passi in avanti sono stati fatti e le azioni di sensibilizzazione di guida sicura hanno sortito i loro effetti.
Le strade più pericolose si confermano quelle urbane con 582 sinistri nel 2023. Nelle extra urbana sono circa 300. La maggior parte degli scontri avvengono nei rettilinei: quei tratti dove si tende a pigiare di più sull’acceleratore e magari si dà uno sguardo al cellulare, pensando (male) di potersene approfittare della visuale libera. Ma tanti sono anche negli incroci, dove ancora non tutti hanno capito i criteri secondo cui vanno date le precedenze.
Focalizzando lo sguardo al capoluogo, tra le mura della città della Chimera gli incidenti arrivano a quota 326. Poco meno di uno al giorno: un dato che era stato sottolineato anche dal comandante della polizia municipale Aldo Poponcini che aveva evidenziato come le distrazioni al volante fossero una delle cause principali dell’incidentalità. Nel territorio comunale di Arezzo i morti sono stati 9 mentre i feriti 418. La maggior parte degli scontri sono avvenuti avvenuti nelle strade urbane, 316, contro i 102 di quelle extraurbane, ma nelle seconde ci sono stati il doppio dei morti: 6 contro 3. La ragione è intuitiva: fuori dai centri abitati si preme di più sull’acceleratore e quando ci si scontra il pericolo è ben più elevato. Ed è anche questo uno dei motivi per cui il comandante municipale di Arezzo insiste sull’installazione di un autovelox a Vitiano, dove nell’ottobre del 2022 perse la vita Federica Canneti. Intervento bloccato dalla mancata chiarificazione in materia che aspetta ancora una legge. Ma intanti la regionale 71 continua a indossare la maglia nera di strada più pericolosa della provincia.
Luca Amodio