FABRIZIO PALADINO
Cronaca

La mossa di Pecorelli : "Pronto a tornare in Albania: so che rischio il carcere"

L’ex imprenditore deve scontare 4 anni nel Paese delle Aquile. La corte d’Appello di Perugia ha concesso l’estradizione. "Non dormo da mesi, in Italia trattato come un cittadino di serie B".

La mossa di Pecorelli : "Pronto a tornare in Albania: so che rischio il carcere"

L’ex imprenditore deve scontare 4 anni nel Paese delle Aquile. La corte d’Appello di Perugia ha concesso l’estradizione. "Non dormo da mesi, in Italia trattato come un cittadino di serie B".

"Sono pronto a tornare fin da settembre in Albania per affrontare la giustizia: ormai non dormo da mesi dopo la condanna per reati ingiusti e perché qui in Italia fino ad ora sono stato trattato da cittadino di serie B".

Il "nuovo" Davide Pecorelli – l’ex imprenditore e arbitro di San Giustino che per mesi, nel 2021, aveva fatto perdere le sue tracce nel Paese delle Aquile inscenando la sua morte per poi farsi ritrovare da naufrago al largo dell’isola di Montecristo – sfoga tutta la sua rabbia e amarezza dopo la recente sentenza della Corte di Appello di Perugia che ha dato l’ok all’estradizione del 48enne in Albania dove – in attesa della decisione dell’appello – è stato condannato a 4 anni di carcere. Il 3 aprile scorso, infatti, la sentenza di primo grado della procura di Scutari lo condannava a 6 anni; poi con abbreviato si è arrivati alla pena di 4 anni per i reati di truffa aggravata, incendio doloso, vilipendio delle tombe e attraversamento illegale del confidne. Nel frattempo il 24 maggio scorso in Italia la Corte di Appello di Perugia ha concesso l’estradizione alla quale gli avvocati Andrea Castori e Massimo Brazzi si sono opposti ricorrendo in Cassazione; sentenza prevista entro il 31 marzo 2025. Le speranze che il ricorso venga accolto dall’ultimo grado di giudizio sono ridotte, quindi per Pecorelli si potrebbero aprire le porte delle carceri albanesi. Ma lui, come al solito, non sta a guardare.

"A settembre però andrò ad affrontare la giustizia albanese, rischiando di essere subito arrestato in attesa del secondo grado. Se consideriamo la storia dell’amico di Ilaria Salis, Gabriele Marchesi, con la Corte di Appello di Milano che ha negato l’estrazione chiesta dal governo ungherese per fatti ben più gravi, esiste nei miei confronti una vera ingiustizia di base; il reato per il quale l’Albania chiede 5 anni, truffa aggravata, è su prove inesistenti quando laggiù ho risarcito tutti".

Ora, dunque, l’ex arbitro si presenterà direttamente nel Paese delle Aquile. "C’è un legale albanese che mi sta seguendo; sono tre mesi che non dormo, devo pagare per quello che ho fatto ma non per altre cose che non esistono. Quindi mi metto a disposizione della giustizia albanese".

Così non corri il rischio di essere arrestato?

"Sì, sono consapevole, però faremo tutto quanto possibile per far cadere le accuse almeno fino all’appello in Albania. Non aspetto la giustizia italiana, mi rimetto a quella albanese. La via più indolore... Il 3 luglio qui ho chiuso tutti i conti. Da tempo mi voglio rimettere in gioco ma così non posso...".