Una programmatica differenza è la mostra che, nell’ambito del noto progetto Galleria Aperta, è dedicata alla lunga carriera di Sergio Lombardo, classe 1939 e protagonista della sperimentazione dell’avanguardia italiana a partire dagli anni Sessanta del Novecento. Visitabile alla Galleria Comunale di Arte Moderna e Contemporanea di Arezzo fino al 2 giugno e curata da Moira Chiavarini e da Simone Zacchini, la mostra è divisa in tre sezioni. La prima con Lombardo che entra in scena con opere pittoriche come i Monocromi e con opere scultoree e installative come i Superquadri, realizzate dal 1965 in poi. La seconda è dedicata agli anni Settanta, durante i quali Lombardo evolve il proprio linguaggio verso la psicologia sperimentale, codificando la Teoria Eventualista, fondando il Centro Studi "Jartrakor" nel 1977 e la Rivista di Psicologia dell’Arte nel 1979. Nonostante un apparente discontinuità, Lombardo è coerente nelle sue differenze. La terza l’arte stocastica, decennio Ottanta-Novanta, nata dallo studio degli algoritmi capaci di creare forme senza senso, rimettendo in gioco confini e categorie. Il 24 aprile in galleria una giornata di studio.
Liletta Fornasari