REDAZIONE AREZZO

La musica con il linguaggio dei segni: la ‘rivoluzione’ di Voceincanto

Migration

Si può ascoltare musica con il linguaggio dei segni? Si può e verrà fatto d’ora in poi dal nuovo insieme creato da Gianna Ghiori (foto) per il coro Voceincanto. Nasce infatti ad Arezzo il Coro Mani Bianche Voceincanto perché la musica deve essere goduta da tutti, anche da chi sembrerebbe escluso perché non può sentire. Musica come espressioni artistica senza confini e senza barriere grazie a un coro che si esibirà attraverso il linguaggio dei segni cantando e usando guanti bianchi. Muovendo le mani nell’aria saranno dipinte emozioni e create vibrazioni percepibili da tutti i sensi. Dalle voci bianche alle mani bianche in un passaggio sensoriale che dà vita a un passaggio innovativo e sperimentale che vuole dare vita ad un coro solidale, inclusivo ed integrato.

L’idea pedagogica si ispira al sistema fondato in Venezuela dal maestro José Antonio Abreu, che da quarant’anni promuove l’emancipazione dei ragazzi di strada dalla criminalità, dalla droga e dalla dispersione scolastica attraverso la musica. Lunedì 7 giugno la prima lezione-concerto del Coro Mani Bianche alle 19 nel giardino del Monastero delle Carmelitane Scalze in Via Redi ad Arezzo (consigliata la comunicazione di partecipazione all’indirizzo manibianche @voceincanto.com) poi le lezioni si terranno regolarmente da settembre bella sede dell’associazione in via Trento Trieste. "L’obiettivo è aprire le porte del Voceincanto - spiega la direttrice Gianna Ghiori - affinché la musica, linguaggio universale tra i popoli, sia un campo libero dove i nostri coristi possano esprimersi, conoscersi e crescere. Voce, esperienza corporea e linguaggio dei segni saranno un nuovo terreno di condivisione. Non ci accontentiamo di tornare a fare musica ma vogliamo condividere la nostra esperienza, nessuno escluso".

S.B.