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"La nostra fatica più bella". La Pietà ai Musei Vaticani

Dal 25 novembre la scultura della castiglionese Chianucci è in mostra permanente. I complimenti del sindaco Agnelli e la storia di una commissione "speciale".

Claudia Chianucci accanto alla sua opera, ora esposta ai Musei Vaticani

Claudia Chianucci accanto alla sua opera, ora esposta ai Musei Vaticani

di Serena ConvertinoCASTIGLION FIORENTINOÈ stata installata lo scorso 25 novembre nelle sale dei Musei Vaticani. E lì resterà. È una copia della Pietà Bandini di Michelangelo realizzata dalla professoressa e scultrice Claudia Chianucci e dal collega Rocco Spina. Chianucci riceve oggi i complimenti dal proprio sindaco Mario Agnelli, che ricorda come il capolavoro realizzato dalla concittadina sia ora in esposizione permanente proprio ai Musei Vaticani. "Precisamente, all’ingresso della pinacoteca, accanto alle riproduzioni delle altre due Pietà di Michelangelo".

Claudia Chianucci ricostruisce l’inizio dell’incredibile avventura che ha portato la sua opera in esposizione in uno dei musei più prestigiosi al mondo. "L’opera è stata installata il 25 novembre scorso. Il giorno della consegna io e il professor Spina siamo arrivati molto presto, e già poche ore dopo la scultura era esposta al pubblico. Ci assistevano i responsabili, i tecnici, e i coordinatori delle varie aree dei Musei. Loro per primi ci hanno fatto i complimenti per la qualità del manufatto prodotto che, ci dicono, continua ad avere un buon successo di pubblico". Come la si trova esposta? "La statua riporta una didascalia che riporta i nostri nomi e il riferimento al Liceo artistico di Porta Romana di Firenze, dove è stata realizzata. La scuola ha una tradizione quasi centenaria di produzione di copie in gesso e io e il professor Spina proseguiamo in questo percorso che va avanti da lunghissima data, in modo unico in italia". Come è nata l’opportunità di esporre ai Musei Vaticani? "Molti privati, enti pubblici e musei si rivolgono alla nostra scuola per avere delle copie. In questo caso tutto è iniziato nel 2021 con la conclusione del restauro della Pietà Bandini originale esposta al museo dell’Opera del Duomo di Firenze. In occasione di questo evento furono esposte anche le copie della Pietà Rondanini e della Pietà Vaticana. Grazie a un gemellaggio culurale tra musei, l’anno seguente la stessa mostra fu replicata al castello Sforzesco di Milano. Il successo di pubblico portò a una simile iniziativa anche da parte dei Musei Vaticani, che tra 2023 e 2024 per più di 6 mesi hanno esposto le tre opere chiedendoci in prestito la copia della Pietà Bandini che conservavamo in gipsoteca".

Poi l’idea della mostra permanente... "Il successo di pubblico della mostra- continua Chianucci - ha fatto sì che ci chiedessero di realizzare una copia da esporre in maniera permanente. Così, l’abbiamo prodotta e consegnata in tre mesi". Cosa ha provato nel vederla esposta? "Una bellissima sensazione, la conclusione di un lavoro faticoso". Come andrà avanti il suo lavoro? "Tra le prossime opere in cantiere ci sono commissioni private di cui non possiamo parlare. Attualmente stiamo consegnando delle copie richieste da un liceo artistico di Milano. Ma abbiamo in programma continui lavori che vengono richiesti alla gipsoteca. Ci occupiamo di copie di sculture di tutti i periodi, ma le più richieste restano quelle del periodo classico e rinascimentale". Proprio come la Pietà Bandini, a firma di una castiglionese.