Alberto Pierini
Cronaca

La notte di "Sballoween": in balìa dell'alcol, sette ragazzi in ospedale

Tre sono minorenni, la più grave una ragazzina di 15 anni, tutti costreti a ricorrere al pronto soccorso.Nuovo campanello d'allarme

Alcol a minorenni

Arezzo, 2 novembre 2019 - Il bicchiere di Halloween viaggia mezzo vuoto, quasi come le zucche dai grandi occhi. Vuoto, perchè scolato e riempito più volte. La festa di fine ottobre torna puntuale a incrociare la voglia di allegria ma anche di trasgressione di tanti ragazzi. E dove finisce Halloween inizia Sballoween, una sequela di chiamate al 118 o corse al pronto soccorso per rimediare ai danni dei bicchieri.

Un anno fa c’era stata una tregua, scandita solo da un paio di episodi minori. Stavolta il dramma torna ad esplodere: in sette sono finiti al pronto soccorso. Sette giovani, in qualche caso presi per fortuna ai primi malesseri tipici dell’eccesso di alcol: e in altri si sono fermati sulla soglia del coma etilico. Tra i sette ben tre minorenni. Compreso l’episodio più grave: una ragazza di 15 anni, che a Terranuova è stata ricoverata in codice rosso,quasi a incrociare il colore della gravità sanitaria con la tinta più di moda nella notte di Halloween.

E come lei in difficoltà sono finite altre due ragazze giovanissime: una di 15 e una di 17 anni, sempre in Valdarno. Tutte e tre portate all’ospedale della Gruccia. Ma le ombre di Halloween non si sono fermate in Valdarno. In Valdichiana, a Cortona, un giovane di 34 anni anni è stato portato alla Fratta, l’ospedale della vallata.

In Casentino la stessa sorte è toccata ad un diciottenne di Poppi, portato malconcio all’ospedale di Bibbiena. In città? Gli interventi hanno riguardato un ragazzo di 26 anni e una ragazza di 20: non in condizioni gravi ma entrambi costretti a ricorrere alle cure dei sanitari, al pronto soccorso di Arezzo. Una festa che scorre parallela a quella goliardica, che ha riempito le strade in barba alla pioggia battente e soprattutto i locali, non solo da ballo.

Un altro campanello d’allarme. Due anni fa il caso era scoppiato in modo eclatante: perché sull’orlo del coma etilico erano finiti addirittura in venti, quasi tutti giovani e giovanissimi. Anche allora in maggioranza ragazze, al traguardo dell’unica parità della quale forse farebbero volentieri a meno. Allora quel campanello d’allarme aveva continuato a suonare per mesi, portando alle misure di restrizione del consumo di alcol, almeno all’aperto. Una rete che però non riesce a frenare le proporzioni del fenomeno.

Stavolta i locali sembrano essersi mossi nelle regole: i controlli pur a tappeto della polizia locale non hanno portato a multe e sanzioni. Specie sul fronte più delicato, i ragazzini che si presentano al bancone a chiedere il bicchiere che in teoria non gli dovrebbe essere servito. Ma i confini dello sballo vanno ben al di là di quel bancone.

Resta il mondo infinito di chi si procura i liquori nei chioschi o addirittura in largo anticipo al supermercato. Di fatto la notte dei mostri conferma che il «mostro» più pericoloso è quello mascherato da bicchiere e che continua ad aggredire i ragazzi tra i 14 e i 17 anni, la fascia più a rischio.

Non siamo arrivati al coma etilico di un anno fa, vittima una ragazza salvata nella zona delle scale mobili. Ma continuiamo a giocare con il fuoco: dell’ultimo bicchiere. E del disagio che mostra in trasparenza