La nuova casa dell’Arezzo: "A norma anche per la serie A". Partner privati e 4 anni di lavori

Il presidente si commuove e promette: "La squadra non traslocherà durante le fasi del cantiere". Mezzi in azione nel 2026, Ghinelli: "È una sfida condivisa". Il plauso di Federcalcio e Lega Pro.

La nuova casa dell’Arezzo: "A norma anche per la serie A". Partner privati e 4 anni di lavori

Il presidente si commuove e promette: "La squadra non traslocherà durante le fasi del cantiere". Mezzi in azione nel 2026, Ghinelli: "È una sfida condivisa". Il plauso di Federcalcio e Lega Pro.

di Andrea Lorentini

AREZZO

Tradisce un attimo di commozione Guglielmo Manzo quando prende la parola in una Sala Rosa del comune gremitissima nel giorno della presentazione del progetto del Città di Arezzo 2030. "E’ un’emozione pazzesca. Il nuovo stadio dovrà diventare il nostro fortino inespugnabile per gli avversari – esordisce il patron amaranto che riavvolge il nastro – Quando cinque anni fa arrivammo con Sabatino Selvaggio ci dicemmo subito che il club avrebbe dovuto avere la sua casa. E’ stato un cammino lungo. Abbiamo dovuto prima sistemare Le Caselle, poi abbiamo preso in gestione il campo sportivo di Rigutino che è diventato il centro pulsante della prima squadra e adesso è il momento dello stadio. Con la presentazione del Docfap chiudiamo una prima fase durata due anni, molto importante, e adesso ne apriamo una nuova, altrettanto, significativa". Il presidente, incalzato dai giornalisti, snocciola costi e modalità del finanziamento. Il programma prevede adesso un anno in cui si lavorerà soprattutto a livello burocratico, nel 2026 mezzi e uomini si metteranno all’opera per la prima delle quattro fasi dell’intervento che termineranno entro il 2030. "Il progetto si aggira sui 28 milioni di euro e sarà un investimento interamente privato. Non soltanto con il contributo di New Energy, ma con partner con i quali abbiamo già avviato un’interlocuzione". Non si pone limiti. "All’architetto Fayer quando mi ha detto che lo stadio potrà essere omologato Uefa non ho chiesto se fosse idoneo per la serie A, ma direttamente per la Champions League. Sono fatto così, punto sempre al massimo". Conferma che l’Arezzo continuerà a giocare nel suo stadio durante tutto il periodo dei lavori. "Lo posso scrivere sul sangue che non traslocheremo da nessun’altra parte. Questo è stato una dei vincoli che ho voluto fin da subito nel progetto". Manzo ha chiaro in testa quale dovrà essere l’obiettivo e la finalità del nuovo stadio. "L’Arezzo potrà autofinanziarsi. Sarà autonomo nella sua gestione senza necessità che la proprietà debba iniettare capitali. Questo ci permetterà di diventare ancora più solidi, competitivi e ambiziosi. Nel frattempo, dopo avere proceduto al riassetto del club in estate affidando a Cutolo la gestione sportiva, sto mettendo a punto un piano per inserire l’Arezzo dentro una struttura societaria ancora più forte". Ringrazia l’amministrazione comunale, l’architetto Fayer la famiglia, seduta in prima fila. Ci sono la moglie, la figlia Francesca, insieme al genero l’ex attaccante amaranto Cristiano Sebastiani e il nipotino. Accanto a lui c’è il sindaco Alessandro Ghinelli e il patron svela un retroscena. "Quando gli ho presentato per la prima volta il progetto mi aveva fatto capire che per l’area commerciale mi ero un po’ allargato". Sorridono entrambi. Il clima è disteso e non potrebbe essere altrimenti.

SFIDA CONDIVISA

E’ il primo cittadino a fare ovviamente gli onori di casa. "Questo progetto mi piace. Davvero complimenti. Lo dico da ingegnere e quindi da tecnico". Ghinelli, sottolineando che è finita la fase delle idee e inizia quella delle azioni promette il sostegno dell’amministrazione. "E’ una sfida che affrontiamo insieme. Noi ci siamo e lo abbiamo dimostrato. La squadra di calcio è uno dei simboli che maggiormente identificano una città. Personalmente mi auguro, da sindaco, di vedere almeno l’inizio dei lavori".

ACCOGLIENZA

E SOSTENIBILITA’

Il momento più atteso quando ha preso la parola l’architetto Carlo Antonio Fayer che prima di presentare alla platea il rendering ha così esordito. "L’obiettivo è uno stadio da vivere tutto il giorno per tutto l’anno. Che sia accogliente, comodo, accessibile, sostenibile".

STADIO DEL FUTURO

Alla presentazione non è voluto mancare il presidente della Lega Pro, Matteo Marani, fresco di rinnovo del mandato. "Il calcio del futuro passa per gli stadi del futuro. E quello che ha progettato l’Arezzo va esattamente in questa direzione. In serie C sono poche le società organizzate come quella amaranto e che possono vantare al vertice imprenditori così lungimiranti. Arezzo è una delle realtà migliori che la nostra lega possa vantare. Voglio anche sottolineare l’importanza del dialogo tra amministrazione comunale e privato che in questo caso è stato davvero proficuo e che deve essere il modello per realizzare certi progetti".

IL SOSTEGNO DELLA FIGC

Ha mandato, invece, un video messaggio il presidente della Figc Gabriele Gravina. "Nel nostro sistema calcio il tema della mancanza delle infrastrutture è una priorità da risolvere e quindi dobbiamo appoggiare imprenditori come Manzo che scelgono di investire nello stadio nel pieno solco della nuova normativa e nel rispetto della sostenibilità".