REDAZIONE AREZZO

La Pineta trasforma una bottiglia di vino in un’opera d’arte

Migration

Ogni bottiglia di vino può essere un’opera d’arte. Ma non sempre solo per il contenuto.

La tenuta La Pineta di Castiglion Fibocchi, con il suo produttore Luca Scortecci, ha infatti deciso di dare alle proprie bottiglie una firma d’artista, tutti pezzi unici, per la nuova collezione che fa da lancio all’ultimo nato in cantina, il vino passito LA4 occhio di pernice.

A firmare questo vino è Alessandro Bernardini che da anni crea inventando giochi di parole per immagini e utilizzando materiali insoliti. Qui tutti legati al mondo del vino. C’è la bottiglia con le labbra che richiama alla degustazione, quella elegante vestita di pelliccia o l’etichetta che chiede al degustatore di lasciare la sua impressione scrivendo un commento con il gesso.

Il cemento che ricorda la botte, il legno che richiama le doghe della barrique, l’erba del vigneto o la terra della vigna, il tralcio di vite ricostruito con filo di ferro, il canniccio su cui è stata appassita l’uva, la clessidra che ricorda il tempo necessario perché il vino sia pronto o la cerniera che invita ad aprire.

"Un racconto in venti pezzi unici, venti sculture - spiega Bernardini che non si ferma mai all’ovvio e che ha imparato dall’amico Marrone l’uso di materiali naturali da abbinare all’arte - e mi auguro che chi beve poi si tenga la bottiglia. Per me queste etichette sono una ode al vino e i materiali utilizzati sono quello che si usano nella produzione in cantina".

Arte contemporanea e gusto e già fioccano le richieste personalizzate per confezioni su ordinazione. Ma fra queste bottiglie ce n’è una che da sola rappresenta la firma dell’autore. Un disegno che si ritrova anche nelle precedenti produzioni dell’artista come quadri, tele, cioccolatini, serviti di porcellana, magliette: due occhi a mandorla con rossetto. Marchio di fabbrica, non si può sbagliare.

S.B.