
«La Provincia di Arezzo metta in mora il Comune di San Giovanni». La propostaè del consigliere provinciale Francesco Lucacci
"La Provincia di Arezzo metta in mora il Comune di San Giovanni". La proposta, che farà sicuramente discutere, è del consigliere provinciale di Fratelli d’Italia Francesco Lucacci, ed è legata ad una vicenda di cui si è tornato a discutere in questi giorni. La palestra che doveva nascere a nord della città, in zona Palagalli, al servizio di studenti e società sportive e che non è stata ancora realizzata. Lucacci ha presentato una interrogazione urgente al presidente Polcri in cui chiede conto del mancato rispetto della convenzione siglata il 30 agosto 2021 tra i due enti per la costruzione della struttura.
"Da informazioni di stampa – ha detto - risulta infatti che il Comune di San Giovanni Valdarno sarebbe del tutto inadempiente e non in grado di rispettare gli accordi presi". L’esponente di FdI ha spiegato che, secondo quanto previsto dall’intesa, l’amministrazione comunale si era impegnata a rispettare un preciso cronoprogramma: entro il 31 dicembre 2021 avrebbe dovuto definire le modalità di realizzazione dell’opera, valutando anche l’ipotesi di un partenariato pubblico-privato; entro il 30 giugno 2023 si sarebbe dovuto procedere alla sottoscrizione del contratto per l’esecuzione dei lavori e la palestra avrebbe dovuto essere completata, collaudata e resa fruibile entro il 30 giugno 2025. Ciò non è avvenuto e Francesco Lucacci ha ricordato cosa c’è scritto nella convenzione.
"Qualora non venga rispettata la tempistica, il Comune si impegna a restituire alla Provincia la somma di 525.000,00 euro a suo tempo erogata, previo versamento da effettuare entro e non oltre 180 giorni dalla data nella quale matura l’inadempimento.
"Fratelli d’Italia ha poi sottolineato che il Comune di San Giovanni si era impegnato a tenere indenne l’ente provinciale da eventuali spese aggiuntive per l’affitto di altre strutture sportive pubbliche o private fino al 30 giugno 2028. Per il consigliere provinciale ogni ulteriore proroga concessa al Comune sarebbe "del tutto inaccettabile, non solo per l’evidente incapacità dell’amministrazione di portare a termine quanto promesso, ma anche per evitare un danno erariale nei confronti della Provincia." Da qui la richiesta formale, contenuta nell’atto depositato dal consigliere, affinché la Provincia metta ufficialmente in mora il Comune a partire dal 1° luglio 2025, intimando la restituzione integrale dei 525.000 euro entro i termini stabiliti dalla convenzione. Una questione che, sicuramente, continuerà a far discutere anche nelle prossime settimane.