REDAZIONE AREZZO

La qualità dell’aria e le ricadute sulla salute in un rapporto dell’Asl Toscana Sud Est

Sono stati analizzati i dati 2023 di Arezzo, Grosseto e Siena

Arezzo, 24 gennaio 2025 – l Dipartimento di Prevenzione dell'Azienda USL Toscana Sud Est, per il secondo anno consecutivo, ha redatto un “Rapporto sulla qualità dell’aria e ricadute sulla salute”, che, partendo dai dati rilevati dalle centraline ARPAT, ha analizzato la qualità dell’aria nei tre capoluoghi delle province che fanno parte del territorio aziendale per l’anno 2023.

Oltre a questo, il report individua, a scopo esemplificativo, le possibili conseguenze di impatto in termini di mortalità sulla popolazione residente. Nonostante gli inquinanti presenti in aria siano molti e di varia natura, quelli che si monitorano di routine per valutarne la qualità sono le polveri sottili, in particolare PM 10 e PM 2.5 e il Biossido di Azoto (NO2).

Queste molecole sono state scelte, rispetto ad altre, perché esiste una lunga serie di evidenze scientifiche che le mette in relazione con aumenti di mortalità, morbilità e accesso ai servizi sanitari. Le malattie su cui l’effetto di questi inquinanti è stato dimostrato con maggiore chiarezza sono quelle respiratorie, quelle cardiovascolari, quelle cerebrovascolari e il tumore del polmone.

Bisogna, tuttavia, sottolineare come esistano situazioni o momenti particolari in cui è necessario estendere l’analisi anche ad altre molecole e ad altri tipi di effetti sanitari. Quello che è emerso dal rapporto dell’Asl Toscana Sud Est è che la qualità dell’aria nelle nostre città è migliorata negli ultimi anni, anche se i valori dei tre inquinanti considerati, seppur ampiamente al di sotto dei limiti di legge, sono ancora al di sopra di quelli che l’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce come i valori a cui tendere per una maggiore tutela della salute pubblica.

Si riporta, come esempio, il dato del PM 2.5, che la stessa OMS consiglia di utilizzare come indicatore dell’inquinamento atmosferico da correlare con gli effetti sulla salute. Il limite di legge è fissato a 25 µg/m3 (microgrammo/metro cubo), quello di tutela per la salute a 5 µg/m3 .

Il valore medio per questo inquinante, nell’anno considerato nel rapporto (2023), è stato 13 µg/m3 ad Arezzo, 9 µg/m3 a Grosseto e 11 µg/m3 a Siena. In termini di mortalità della popolazione, si stima che questo scostamento abbia inciso per circa il 3% sul numero di decessi per cause non traumatiche per Grosseto, su quasi il 7% per Arezzo a su circa il 5 % di Siena.

Chiaramente queste sono delle stime molto semplificate ma servono per dare un’idea di quanto anche valori relativamente bassi di questi inquinanti possano essere dannosi per la salute umana. Il rapporto, infine, sottolinea come in un territorio quale quello dell’Asl Tse, in cui l’industrializzazione è scarsa, a eccezione che in alcune aree, possano essere messe in atto delle azioni virtuose da parte di amministrazioni locali e cittadini che, pur non potendo essere risolutive per la complessità del problema, aiuterebbero a ridurlo.

Sia le amministrazioni che i cittadini possono perseguire questo scopo mettendo in atto azioni concrete quali ad esempio: - incentivare la mobilità elettrica condivisa; - sviluppare un sistema urbano di mobilità sostenibile e ridisegnare lo spazio pubblico urbano a misura d’uomo le cosiddette “città dei 15 minuti”; - iniziative di educazione alla salute per la popolazione per dare coscienza del contributo individuale che ogni cittadino può dare attraverso il proprio comportamento; - installare dei termostati per caldaie domestiche e regolare la temperatura di comfort a 19° regolando gli orari di accensione impostando la temperatura di comfort solo nelle ore in cui siamo a casa.