
di Silvia Bardi
L’appello in video è rivolto ai suoi amici e ai fan per un progetto collettivo di aiuti all’Ucraina. Pau ci ha messo la faccia e non solo. La sua "Ragazza di Kiev" stampata in serie limitata servirà a raccogliere fondi per acquistare medicinali da inviare attraverso la Misericordia di Arezzo alle città Ucraina e ai centri profughi nel suoi confini. "Per la prima volta ho dipinto senza felicità dentro. Ma la rabbia, l’impotenza, la frustrazione e la tristezza hanno mosso comunque le mie mani mescolandosi ai colori e al nero pece di un’altra guerra maledetta. Lì, fuori dalla mia finestra, dietro la collina" scrive Pau postando la foto del ritratto di questa ragazza dove i colori vivaci sembrano contrastare con la sua tristezza. Un ritratto disponibile sulla galleria virtuale del Negrita su www.pauhaus.it fino all’11 aprile, una tecnica mista che misura 27 cm per 38,5 cm le cui vendite e le somme raccolte saranno tutte documentate.
"Ho voluto inserire la bandiera ucraina al contrario per evidenziare lo sconvolgimento che questo popolo sta vivendo da inizio dramma - spiega Pau - il mio pensiero va anche ai militari di leva russi buttati a casaccio e a loro insaputa nel conflitto e alle loro famiglie, e a tutte le vittime innocenti di questa storiaccia che va avanti ormai da otto anni, perché la guerra è una tremenda assurdità da qualsiasi parte la si guardi. Acquisteremo perlopiù medicinali perché è di questo che c’è più bisogno al momento, e lo faremo in collaborazione con la Misericordia di Arezzo che opera dall’inizio conflitto sui confini e all’interno dell’Ucraina. Fate girare il post, conto su di voi, contribuite, fate collette, regalatela, insomma, guardiamoci dentro ed agiamo".
Una chiamata alle armi, anzi no, una chiamata alla pace e agli aiuti umanitari che vede collaborare con Pau per la realizzazione di questo progetto Paola Pagni e Stefania Cortelazzi. Che gli artisti non si siano mai voltati dall’altra parte in caso di guerre o crisi umanitarie è ormai un dato di fatto. Da quando è iniziata l’aggressione dell’Ucraina tante voci si sono fatte sentire. Chi ha potuto ha lanciato messaggi, raccolto fondi, fatto da testimonial e tra i tanti ecco i generosi esempi aretini. Proprio in questi giorni abbiamo raccontato del video che Pupo ha registrato al teatro Petrarca per rimarcare che due popoli fratelli non possono e non devono farsi guerra. Paolo Bruni alla sua musica ha aggiunto questa sua nuova passione per gli "scarabocchi", come li chiama lui, scoppiata in piena pandemia covid ma che per un artista sono solo un altro modo per esprimersi e raccontare. Disegni e schizzi d’autore esposti in mostre e gallerie in cui racconta molto di sé, di quello che vive e di quello che sente.
La ragazza di Kiev per Pau è predestinata a diventare un simbolo: "L’ho disegnata qualche settimana fa, un’immagine di colori e tristezza, un contrasto notevole per esprimere uno stato d’animo basito di fronte all’atrocità della guerra. La nostra ragazza d Kiev diventerà quindi una serie di stampe in vendita per beneficenza. Delle questioni geopolitiche e delle fazioni pro o contro ne ho la nausea. Io vorrei aiutare solamente le povere anime che stanno soffrendo, che non hanno più niente e che stanno scappando da casa loro. Cerco di immedesimarmi in loro tutti i giorni. Love life, fuck war!".