Partiamo dal nome, abbastanza criptico. "Pfas" è uno dei tanti acronimi che invadono le nostre vite. Un cacofonico aggrovigliarsi di lettere che sta per "sostanze perfluoroalchiliche" che si trovano dappertutto: dalle pentole antiaderenti, agli indumenti impermeabili, dagli imballaggi alimentari ai pesticidi. I suoi effetti sulla salute, probabilmente nocivi, non sono ben definiti. Greenpeace in un report sostiene che l’acqua che si beve in questa città sia invasa dai Pfas, tanto da sforare i (futuri) limiti di legge. Verdetto che Nuove Acque contesta affermando che di quelle sostanze nocive non c’è traccia, come confermerebbero più test successivi sulla fontana incriminata. Il botta e risposta potrebbe finire in tribunale: sarà vero allarme o un buco nell’acqua?
CronacaLa salute e la disputa sui dati