FRANCESCO TOZZI
Cronaca

La sanità senza i confini. Giani: "Vogliamo dare risposte a chi deve curarsi"

È stato siglato un accordo tra le due aziende Ausl Centro e Asl Sud Est. Interessati ventisei Comuni tra il Valdarno e la zona senese: cosa cambia.

All’auditorium dell’ospedale di Ponte a Niccheri si sono incontrati il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, l’assessore regionale alla salute Simone Bezzini e i direttori generali delle aziende Valerio Mari e Marco Torre

All’auditorium dell’ospedale di Ponte a Niccheri si sono incontrati il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, l’assessore regionale alla salute Simone Bezzini e i direttori generali delle aziende Valerio Mari e Marco Torre

Ausl Centro e Ausl Sud Est sempre più integrate. Si superano i confini burocratici per offrire più risposte al cittadino.

È stato infatti siglato nella giornata di ieri un accordo per certi aspetti storico tra le due aziende sanitarie. All’auditorium dell’ospedale di Ponte a Niccheri si sono incontrati il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, l’assessore regionale alla salute Simone Bezzini e i direttori generali delle aziende Valerio Mari e Marco Torre per la firma del documento.

Un protocollo che va incontro alle esigenze dei cittadini che abitano nei comuni della Città metropolitana di Firenze e nelle province di Siena e Arezzo, al confine tra le due Asl: cittadini di ambiti territoriali diversi che però, per distanze e collegamenti, sono abituati a rivolgersi a strutture sanitarie dell’Asl confinante perché più comodo. L’accordo riguarda la rete dell’emergenza-urgenza, l’accesso al pronto soccorso, la degenza ordinaria e in day-hospital, ma anche le prestazione specialistiche e diagnostiche, la dialisi, i percorsi di cure palliative, gli hospice e gli ospedali di comunità, i percorsi di riabilitazione ospedaliera e territoriale, le cure intermedie, la presa in carico di alcune patologie croniche, la distribuzione diretta di farmaci e presidi, l’organizzazione di percorsi post-dimissione da una provincia e una Asl all’altra. I Comuni coinvolti sono complessivamente 26 tra Val D’Elsa, empolese, zona fiorentina sud est e Valdarno aretino. "I confini – ha spiegato Giani - sono un segno amministrativo ma in alcuni ambiti ha senso superarli per andare incontro alle esigenze dei cittadini.

Per alcuni territori vale anche per i confini tra Regioni e questo accordo potrà essere il modello per intese interregionali che possano andare nella stessa direzione, con l’Umbria o l’Emilia Romagna ad esempio". Alcuni protocolli operativi e d’intesa sono già stati definiti, ad esempio per l’attività di hospice, di ospedale di comunità e di riabilitazione e per il trasferimento di pazienti che si trovano in pronto soccorso dell’ospedale La Gruccia verso il presidio ospedaliero di Figline per ridurre in primis il sovraffollamento e i giorni di degenza a Montevarchi. Per i residenti nel valdarno fiorentino, si potenziano inoltre i percorsi territoriali con presa in carico di pazienti cronici che accedono all’ospedale di Montevarchi, affidandoli ai servizi territoriali dell’Asl Toscana Centro e si organizza il percorso nascita destinato alle donne della Asl Centro per favorire il parto nel nosocomio della Gruccia.