
Penultimo appuntamento del ciclo di conferenze "Istruzione e scuole in Arezzo dal medioevo all’età contemporanea", organizzato dalla Società storica aretina...
Penultimo appuntamento del ciclo di conferenze "Istruzione e scuole in Arezzo dal medioevo all’età contemporanea", organizzato dalla Società storica aretina con il patrocinio del Comune di Arezzo. Oggi, alle ore 17:30, all’Auditorium Ducci di via Cesalpino, Giovanni Galli parlerà sul tema "La scuola elementare aretina dall’Unità d’Italia al 1900". Curato dallo stesso Galli, il ciclo di conferenze, è parte di un più ampio progetto e si propone di ricostruire istituzioni, iniziative e figure del secolare processo volto a favorire l’estensione delle conoscenze culturali da una ristretta cerchia di specialisti a strati sempre più larghi della popolazione, approdando nel corso dell’Ottocento all’organizzazione della Pubblica Istruzione come servizio istituzionalizzato, prima di élite e poi di massa.
A partire dall’Unità d’Italia, il Comune di Arezzo ha iniziato a creare una prima rete di scuole elementari pubbliche in città e nel territorio per favorire un’istruzione obbligatoria, gratuita e laica. Sostenuta dalla convinzione che l’istruzione sarebbe stata una potente alleata nella formazione della nazione e di una cittadinanza consapevole dei suoi diritti e dei suoi doveri, la classe dirigente liberale fece un notevole sforzo per togliere la popolazione dall’ignoranza, nonostante i limiti e le carenze della propria azione. In effetti, poco prima del 1861, come in altre parti d’Italia, la situazione dell’alfabetizzazione appariva anche ad Arezzo drammatica: gli analfabeti erano il 96% nelle campagne e il 68%. Di conseguenza, la scuola elementare comunale, pubblica e obbligatoria, ha rappresentato per gran parte della popolazione, soprattutto per quella dei 62 borghi del territorio rurale, una delle più grandi novità dell’Ottocento ed una pagina significativa della storia aretina.
Giovanni Galli si è laureato nel 1974 con una tesi di Storia moderna all’Università di Firenze e ha insegnato Italiano e Storia negli istituti scolastici superiori di Arezzo. È socio fondatore della Società storica aretina.