
Enrico Desideri
Arezzo, 18 aprile 2019 - L’impegno è di quelli da far tremare le vene e i polsi: commissario della sanità campana, il compito che il ministro della sanità Giulia Grillo pensa di affidare ad Enrico Desideri, appena andato in pensione dal posto di direttore della Usl sud-est di Arezzo, Siena e Grosseto. Lui però non si tira indietro: «Sì, è vero - spiega al telefono - ho dato la mia disponibilità al ministro». E mica è dire poco, considerando che si tratta di andare a risanare quello che è stato in passato un autentico buco nero e che ancor oggi continua a far discutere.
Basterà ricordare i recenti casi di malasanità negli ospedali di Napoli, i malati trovati nei letti coperti di formiche, il primario che aveva festeggiato la nomina lasciando sguarnito un intero reparto, i morti perchè non avevano trovato posto al pronto soccorso e tante altre vicende di cronaca cui i giornali hanno dedicato ampio spazio. Oltretutto, Desideri andrebbe a sostituire un mammasantissima come Vincenzo De Luca, governatore della Campania, che attualmente ricopre il ruolo di commissario e che recalcitra assai dinanzi all’addio.
Tanto che già minaccia ricorsi a destra e a manca. Anche il quadro politico all’interno del governo non è esattamente idilliaco, con il ministro Grillo, sostenuta dai Cinque Stelle di cui è espressione, decisa a portare a termine la nomina mentre la Lega, l’altro partner di maggioranza, tentenna e vorrebbe rinviare a luglio. Oggi il giorno decisivo in consiglio dei ministri.
L’ex direttore dell’«Aslona», come gli avversari della riforma l’avevano dispregiativamente chiamata, osserva tutto con un pizzico di distacco: «Ancora non c’è niente di sicuro, ma se dovessi andare ce la metterei tutta come ho fatto anche ad Arezzo, dove sono arrivato in una situazione non facile e i risultati credo di averli ottenuti». E Desideri non si fa spaventare neppure dal fatto che la situazione aretina era comunque un fiore all’occhiello rispetto a quello che si troverebbe di fronte a Napoli.
«So quanto l’impegno possa essere gravoso, ma molto è già stato fatto, si tratta di proseguire su quella strada». Senza temere neppure il pericolo della corruzione: «In 25 anni anni di lavoro come manager sanitario, nessuno mi ha mai fatto una proposta indecente. Se uno manda segnali di onestà, gli altri neppure ci provano».