REDAZIONE AREZZO

La storia di un nuovo arrivo: "Gioia e grande fermento"

Le ore prima del parto e la nascita di Elisabetta, tra i 20 bambini del "boom". La professionalità degli operatori sanitari nonostante la frenesia delle corsie .

Marco Massaini e la moglie Selene con. la piccola Elisabetta

Marco Massaini e la moglie Selene con. la piccola Elisabetta

AREZZO

"Benvenuta piccolina". E’ nata mercoledì mattina Elisabetta Massaini, gioia di mamma Selene e babbo Marco. E’ nata nel giorno che il San Donato di Arezzo ricorderà per anni. Quello che ha segnato il boom di nascite. Venti in poco più di 24 ore. "Nel reparto c’è stato un gran fermento" sorride Selene. "Ma nonostante il sovraffollamento non ci hanno fatto mancare niente. Infermieri, medici, Oss, ostetriche hanno fatto un super lavoro". Si sa, la convinzione generale è che i giorni di luna piena siano i più propizi per dare alla luce un bambino.

Ecco, in questo caso è stata disattesa. La luna piena cadeva infatti il 1° novembre, invece il 6 mattina al San Donato è scoppiato il "delirio".

"Donne che entravano in sala parto e uscivano. Barelle che giravano a tutta velocità nel reparto" sorride ancora Selene. Ma nonostante la condizione straordinaria, "Sono stata affiancata dall’ostetrica durante tutto il parto, non mi ha lasciato un secondo, poi è entrata in gioco la ginecologa. Un favoloso lavoro di equipe senza nessuna crepa" continua Selene dal letto dell’ospedale, mentre Elisabetta dorme, pronta al suo primo importante viaggio, quello che oggi (ndr ieri) la porterà a casa. Ad attenderla la sorellina di 4 anni Vittoria. "Mamma sono emozionata" ha detto quando ha visto quel fagottino per la prima volta, "Grazie di questo regalo". Poi le ha preso la manina e la magia è iniziata. Vitto, come la chiamano gli amichetti, è nata ad aprile 2020 in pieno Covid quando tra quei corridoi e in quelle camere regnava il silenzio assoluto, nessuno poteva entrare. In questi giorni invece il via vai di parenti e amici emozionati era frenetico. "Nell’orario delle visite le infermiere non hanno creato difficoltà; certo l’entrata nelle stanze, alcune delle quali ospitavano tre mamme, era concesso uno o due alla volta. Ma piano piano hanno fatto entrare tutti, con una certa elasticità negli orari" continua.

"Controlli alle mamme, giro di visite mattutine ai bambini. Tutto come se il reparto non stesse vivendo una giornata eccezionale. Ci siamo accorti che erano nati tanti bambini solo perché li sentivamo piangere, per il resto nessun inconveniente organizzativo o di assistenza. Suonavi il campanello e tutti correvano. L’attenzione e la gentilezza la fanno da padrone" spiega. "Stanotte (ndr ieri notte), per portare un esempio, mancava l’acqua da bere, il reparto non è esattamente abituato ad avere questi numeri. Le infermiere sono corse per cercarla". "Devo ammettere una cosa, rispetto all’esperienza di parto che ho avuto nel periodo Covid il reparto funziona davvero, e intanto alla piccola è già stato effettuato il vaccino per la bronchiolite".

Prima la nascita di Vittoria durante il Covid, e ora quella di Elisabetta nel giorno del boom di parti. Nascite più che mai nel segno della speranza. Benvenuta anche da parte nostra piccolina.

Gaia Papi