SONIA FARDELLI
Cronaca

La strategia di Martino: "S.Andrea non si culla sugli allori: dobbiamo migliorarci ancora"

L’ex Re della Piazza ragiona a mente fredda sulla vittoria numero 39 dei biancoverdi: "In tanti ci hanno criticato per poi complimentarsi. L’errore di Cicerchia ci ha aiutato, speravo nella lentezza di Pinocchio".

La strategia di Martino: "S.Andrea non si culla sugli allori: dobbiamo migliorarci ancora"

Il rettore Carboni e il capitano Gavagni con la lancia d’oro di San Francesco

La scelta di Martino Gianni è giusta e ancora una volta centra l’obiettivo lancia d’oro: undici da allenatore che si aggiungono alle tredici vinte da giostratore. Gianni, il cambio di cavalli era dunque necessario per far tornare Sant’Andrea alla vittoria?

"Direi proprio di sì. Ma non è stata una scelta facile. Non è stato semplice togliere un cavallo di qualità come Conte Darko a Tommaso Marmorini, un giostratore che veniva da periodo difficile e che era anche sotto esame da parte del quartiere. Non certo da noi del gruppo tecnico e del direttivo, che abbiamo sempre creduto nelle sue qualità e in quelle di Saverio. Ed abbiamo fatto questa scelta proprio per mettere i nostri giostratori nelle migliori condizioni per tirare".

In molti prima vi hanno criticato e poi sono stati i primi a congratularsi...

"A tutti loro ho sempre risposto nello stesso modo: tenetevi stretto il vantaggio di dire dopo la Giostra quello che si doveva fare. Noi che corriamo Giostra le decisioni le dobbiamo prendere prima, anche se sono rischiose. Su Toro Seduto non avevo alcun dubbio, mi aspettavo i disturbi dagli avversari e qualche reazione da parte del cavallo. Ma poi, una volta partito, non guarda più niente e fa delle bellissime carriere".

Tra Saverio Montini e Conte Darko cosa non ha funzionato?

"Il primo tiro di Saverio non è di quelli più facili. Devi fare 5, ma devi stare attento anche a non sbagliare troppo, a non rischiare il 2. E quando non sei troppo deciso sul da fare, un tiro come il suo ci sta. Non volevamo assolutamente uscire dalla Giostra. L’importante era restare in gara. Uscire era molto peggio".

Ci sta un altro cambio di cavallo il prossimo anno?

"Conte Darko non si mette in discussione. Saverio non lo montava da quando lo ha fatto esordire nella prova generale e ha bisogno ancora di un po’ di tempo per mettercisi insieme. Gli serve ancora un pizzico di serenità e fiducia per fare veramente binomio. Penso che diventeranno fortissimi, come del resto anche Tommaso Marmorini e Toro Seduto. E poi preferisco essere nella condizione di dover migliorare qualcosa. Stare sugli allori non è mai una condizione vincente".

Tra gli avversari chi vi ha favorito di più nella vittoria finale?

"Non ci aspettavamo l’errore di Elia. I giostratori di Santo Spirito sono fortissimi ed erano l’accoppiata data per favorita. Gianmaria Scortecci non ha tradito le aspettative. È di un altro pianeta. Tre metri sopra il cielo, come nel film. Lo sbaglio di Cicerchia ci ha aiutato. E poi, dopo la carriera lenta di Pinocchio a giugno, sinceramente speravamo che potesse ripetere l’errore. E così è stato. Su tutti gli altri tiri è stata questione di millimetri. Noi siamo stati anche un po’ più fortunati".

Vinta la lancia delle stimmate di san Francesco, ci sarà il pellegrinaggio alla Verna?

"Io sono sempre della stessa opinione che avevo dopo la prima vittoria da allenatore a Sant’Andrea. Quando hanno portato la lancia a piedi a Cortona sono tornati tutti rotti e si sono ripresi dopo una settimana. E come allora dico loro: avviatevi che io vi seguo con il pensiero".