LUCIA BIGOZZI
Cronaca

La superstrada che nacque due volte

La nascita della superstrada Due Mari, tra Adriatico e Tirreno, segna un nuovo capitolo nel tentativo di ridurre le distanze tra est e ovest del Paese. La Regione Toscana la classifica come seconda priorità assoluta, ma mancano ancora le risorse per realizzarla.

La prima volta è nata nel sogno, incompiuto di ricucire i due mari, Adriatico e Tirreno. In mezzo è passato un altro mare, fatto di decenni, attese e promesse. Tutto a vuoto. E così le distanze tra est e ovest del Paese sono rimaste tali e quali, mentre la clessidra del tempo si rigirava su se stessa, in una danza infinita. La seconda volta, la Due Mari, è nata nel progetto del commissario ad hoc, ma pure nella volontà della Regione di classificare la superstrada come seconda priorità assoluta per la Toscana, dopo la Tirrenica.

La macchina operativa è lanciata, il nodo aretino è al centro della delibera della Regione che dà il via libera con gli interventi per mitigarne l’impatto. Per ora, mancano solo le risorse. E non è un sogno.