ANGELA BALDI
Cronaca

La svolta di Confindustria. Tarquini dg in Toscana Sud: "Più sicurezza per le imprese"

Cambio al vertice dell’associazione: l’attuale responsabile della Delegazione aretina guiderà le delegazioni delle tre province meridionali con Siena e Grosseto "Impegno nei territori, vicinanza alle aziende e lavoro di squadra sono le priorità".

La svolta di Confindustria. Tarquini dg in Toscana Sud: "Più sicurezza per le imprese"

Alessandro Tarquini è il nuovo incarico di Direttore Generale di Confindustria

Passaggio di testimone in Confindustria Toscana Sud, l’aretino Alessandro Tarquini diventa direttore generale. Antonio Capone lascia infatti l’incarico che ricopriva dal 2018, dopo un lungo periodo ai vertici dell’associazione. Dai primi di novembre sarà direttore di Sviluppo Lavoro Italia, agenzia vigilata dal ministero del Lavoro che si occupa di politiche per l’occupazione e per la formazione. Al suo posto, dopo il termine del mandato del presidente di Confindustria Toscana Sud Fabrizio Bernini, eserciterà le funzioni di direttore generale Alessandro Tarquini, attuale responsabile della Delegazione di Arezzo di Confindustria Toscana Sud.

Tarquini, con l’incarico come cambia il suo impegno alla guida dell’associazione?

"Con Siena e Grosseto siamo un’unica associazione da un punto di vista giuridico, l’organizzazione non cambia. Accompagnerò l’attuale presidente fino alla scadenza prevista. Una situazione transitoria per cui non sono previsti grandi cambiamenti organizzativi. Anche il rapporto con le aziende rimane invariato: l’attuale modello di cui si è dotata Condindustria Toscana sud è efficace. Le aziende associate vivono sia la dimensione territoriale che quella interprovinciale, un modello che funziona bene. Inoltre c’è anche una bella armonia tra le aziende delle varie province".

Aumenteranno gli impegni in giro per il territorio?

"Sicuramente farò qualche chilometro in più. Sono qua da 27 anni, conoscono la nostra realtà provinciale molto bene e intendo essere presente anche negli altri territori, fermo restando che i colleghi responsabili delle sedi di Siena che a Grosseto continueranno a guidare tali delegazioni".

Delle tre province Arezzo è quella con vocazione più industriale?

"I dati dicono che la provincia di Arezzo è quella più industrializzata, ma anche nelle province di Siena e Grosseto c’è una dimensione industriale molto importante. Penso al senese coi settori delle scienze della vita, della camperistica, il settore vitivinicolo, alimentare. Ma anche al grossetano con il settore della chimica, dell’agro industria e a realità imprenditoriali nei sottori delle nuove tecnologie e manifattura avanzata. Non dimentichiamoci che qui Confindustria annovera tra i propri associati importanti aziende nel settore turistico e termale".

Quali le priorità?

"Stare vicini il più possibile alle aziende. Stiamo assistendo a una fase difficile per l’economia italiana, siamo in un momento in cui la criticità rallenta vari settori. Penso alla crisi automotive, alla moda anche se a macchia di leopardo. L’economia non è quella dell’anno scorso. Dobbiamo aiutare le aziende e mettere al centro dell’agenda politica iniziative a tutela del nostro settore industriale che resta quello trainante per l’economia".

Guardando ad Arezzo e ai settori oro e moda, quale la fotografia?

"Abbiamo una realtà importantissima, Prada con tutto il suo indotto, che gode di buona salute. È vero che ci sono altre aziende moda in difficoltà perciò insieme ad altre categorie economiche, stiamo pensando a misure straordinarie per il settore, presenteremo un documento con proposte di sostegno alle aziende. Il settore orafo negli anni si è notevolmente rinforzato le aziende si sono strutturate e capitalizzate. In questo momento pur assistendo a un rallentamento del mercato e al metallo ai massimi storici, non siamo preoccupati. Priorità sicurezza: abbiamo da poco incontrato, con la presidente Giordini, il nuovo prefetto disponibile a collaborare con le associazione a soluzioni urgenti".