FRANCESCO TOZZI
Cronaca

La svolta su Podere Rota: "Nessuna contaminazione nei terreni e nelle falde"

L’assessore Trabucco: "L’ esito del procedimento è davvero significativo ma ciò che ci soddisfa è il lavoro svolto per fare chiarezza sulla discarica" .

L’assessore all’ambiente del Comune di Terranuova, Luca Trabucco

L’assessore all’ambiente del Comune di Terranuova, Luca Trabucco

"L’esito del procedimento è significativo sotto molti profili, ma ciò che ci soddisfa maggiormente è la qualità del lavoro svolto per fare chiarezza sugli aspetti ambientali legati alla discarica di Podere Rota". È il commento dell’assessore all’ambiente del Comune di Terranuova Bracciolini Luca Trabucco dopo la chiusura delle operazioni di analisi e studio che hanno sollevato Csai da ogni responsabilità sulla presenza di inquinanti nella falda sottostante e nei terreni limitrofi all’impianto. La Conferenza dei servizi, dopo quasi due anni di indagini ambientali e numerose udienze, ha confermato che il quadro ambientale della discarica di Casa Rota non presenta anomalie ad eccezione della concentrazione dei solfiti, caratteristica comunque diffusa in Valdarno. "Le indagini - ha spiegato Trabucco - hanno confermato che non ci sono state contaminazioni. È stata fatta inoltre chiarezza su quelli che sono i fattori ambientali che incidono su Podere Rota. Non sono state rilevate anomalie, fatta eccezione la presenza di solfiti, che è però caratteristica dell’area e non desta troppe perplessità. Il nostro impegno proseguirà nel monitoraggio della fase di gestione del post-mortem del sito e nei progetti di riconversione dell’impianto verso la green economy". Si è trattato di un lavoro approfondito, che ha visto il coinvolgimento del Comune di Terranuova Bracciolini, insieme ad Arpat Dipartimento di Arezzo, Regione Toscana Settore Bonifiche, Asl Toscana sud-est Dipartimento della Prevenzione, Provincia di Arezzo e il Dipartimento di Scienza della Terra dell’Università di Firenze. "L’ampia mole di dati analizzati - ha aggiunto l’assessore - provenienti da studi, campionamenti, piano di caratterizzazione e analisi di rischio, ha permesso di ricostruire con precisione le componenti ambientali del sito". Nei giorni scorsi è intervenuto anche il gestore di Podere Rota nel corso di una conferenza stampa. Csai ha infatti dichiarato che non ci sono responsabilità dell’azienda riguardo al superamento dei limiti di sostanze inquinanti. Anzi, Csai in quanto parte danneggiata e offesa ha anche depositato e ottenuto la costituzione di parte civile nell’ultima udienza sull’inquinamento da Keu al Tribunale di Firenze. Sì, perché c’è un altro procedimento tutt’ora in corso che riguarda la Sp 7 di Piantravigne, vicinissima all’impianto, dove i superamenti dei limiti di legge per cromo e cromo VI sono stati imputati alla contaminazione delle terre di riporto utilizzate per la realizzazione della variante della nuova strada.