MARIANNA GRAZI
Cronaca

La Toro si ferma al ’rosso’. Di fronte alla crisi di Hsg passo indietro dell’azienda. Il capannone resta ai filati

La mossa salva il futuro della ditta tessile e anche di lavoratori e famiglie "Non vogliamo essere complici dei licenziamenti": Cgil esulta, sigillo in Prefettura .

Alcuni dipendenti dell’azienda di filati Hsg, proprietaria della filiale casentinese

Alcuni dipendenti dell’azienda di filati Hsg, proprietaria della filiale casentinese

"Una decisione che aspettavamo da mesi: oggi sono felice". Davanti alla Prefettura di Arezzo Andrea Renzetti, uno dei 13 dipendenti dell’azienda Hsg, commenta così la novità delle ultime ore: la Toro Wood ha fatto retromarcia nell’asta per il capannone di Castel San Niccolò, che andrà quindi all’attuale inquilina, l’azienda specializzata in lavorazione di filati. Dopo un lungo tira e molla tra le due realtà imprenditoriali, i sindacati e un primo tavolo con il prefetto qualche settimana fa, l’impresa di combustibili di Pratovecchio-Stia ha deciso di ritirarsi. "Penso sia stato fatto perché si trovava in una condizione tale da non poter più andare avanti. Sono soddisfatto perché i problemi sono stati risolti e la prepotenza del soggetto è stata messa a tacere", aggiunge Renzetti.

Un sospiro di sollievo che i lavoratori condividono con i sindacati, che li hanno affiancati in questa battaglia. "Cominciavamo a perdere un po’ la speranza, è stata una vertenza molto complicata e va dato atto a Hsg di aver fatto uno sforzo enorme per il periodo attuale, nel fare un ultimo tentativo per salvare lo stabile, i lavoratori e le loro famiglie", dichiara Alessandro Mugnai, dirigente Filctem Cgil, accogliendo con gioia la rinuncia della Toro Wood a questa partita. "Per noi è una vittoria a due sensi. Il primo è strettamente vertenziale. Nell’altro questa dovrebbe fare da monito, perché non è una situazione così isolata e paradossi del genere auspichiamo che non accadano ancora. Il problema di fondo che emerge è che nonostante in Casentino ci sia un certo fermento produttivo c’è anche carenza di infrastrutture".

In prefettura ieri si è quindi perfezionato quello che a tutti gli effetti era l’esito sperato ma anche il più difficile da ottenere viste le premesse con cui si era partiti. Hsg, dopo i vari no e i rinvii nella formalizzazione dell’acquisizione da parte della Toro Wood, ha deciso di passare alla contromossa definitiva e ha calato l’asso nella partita: ha messo sul piatto l’intera posta, stabilimento, attività e lavoratori. E il rilancio di gara, come da indicazioni del giudice alla curatrice, questa volta è stato quindi riservato ai due soggetti. Con il passo indietro della Toro Wood, che ha dichiarato di non volere "essere in qualsiasi modo complice del licenziamento dei dipendenti", l’agognato stabile ma soprattutto la titolarità dell’attività rimarrà alla ditta di filati.

Saranno proprio i lavoratori della Hsg ad aprire il corteo per i 5 referendum che sabato partirà da Bibbiena per raggiungere Soci. "Quella che abbiamo ottenuto è una vittoria di tutti - conclude Mugniai- L’azienda di Brescia che ha scommesso sul nostro territorio è un’eccellenza e può, crisi permettendo, non solo garantire la salvaguardia di questi posti di lavoro ma anche un possibile sviluppo". Un ringraziamento particolare, sottolinea il sindacato, va al prefetto e ai Comuni casentinesi che si sono spesi per la risoluzione della vertenza, e ai lavoratori che "non hanno mai mollato la presa e hanno difeso con grande coraggio e decisione non solo il loro posto di lavoro ma un pezzo importante dell’economia casentinese".

E la Toro Wood? "Chiediamo un aiuto per trovare una soluzione. Ci sono state fatte delle promesse: a noi serve l’immobile", chiosa il consulente di parte, Marco Cenni.