LUCIA BIGOZZI
Cronaca

La Verna, un anno santo infinito. Sarà una delle chiese giubilari

L’annuncio del Vescovo alla chiusura della porta delle Stimmate. Un premio al governatore Giani. Da gennaio sono saliti centinaia di migliaia di pellegrini. La benedizione al mondo dal Quadrante.

La Verna, un anno santo infinito. Sarà una delle chiese giubilari

Il vescovo Migliavacca chiude la porta santa e l’anno delle Stimmate

Si chiude la porta santa, si apre un portone. La Verna completa il percorso che da gennaio ad oggi ha portato nel santuario centinaia di migliaia di persone. Suggella l’anno santo delle Stimmate con una giornata straordinaria. Prima la Messa in basilica celebrata dal vescovo Andrea Migliavacca, poi il percorso verso la Cappella, lo stesso ripetuto ogni giorno da secoli ma rinnovato dalla chiusura dello stipite più prezioso del monte. "Ma è solo l’inizio: La Verna sarà anche una delle chiese giubilari". Il vescovo lo annuncia alla fine della Messa, dal coro, guidato con sguardo magnetico da Fra David, qualcuno alza le mani al cielo come per una rete di Maradona, sul volto dei frati il sorriso della missione compiuta. Perché, per dirla con la marcia francescana di agosto, è "una festa che non deve finire e non finirà". Qualche mese, da qui a Natale. Poi a fine dicembre l’avvio del Giubileo universale. E quella porta si riaprirà: qui come in altri angoli della Diocesi. Il vescovo per ora si ferma allo stipite della Verna, di sicuro ci sarà la Cattedrale ma potrebbero fare parte del cammino anche la concattedrale di Sansepolcro, forse Santa Margherita a Cortona, chissà se il monastero di Camaldoli: lo scopriremo presto. Per il mondo di Francesco è davvero un inizio. Perchè passato l’anno giubilare, approderà nel 2026, gli 800 anni della morte del poverello: il centro di gravità permanente sarà Assisi ma La Verna avrà la sua parte. Intanto per il giorno di San Francesco, i corridoi e il Quadrante brulicano. Anche di autorità: al loro debutto due nomine freschissime, quella del procuratore capo Gianfederica Dito e quella del nuovo prefetto Clemente Di Nuzzo. Al loro fianco il presidente della Provincia Polcri, il consigliere regionale Ceccarelli, le autorità militari, il sindaco di Chiusi Tellini. "Chiudere la porta santa - scandisce il vescovo - significa, prima di tutto, consegnare l’esperienza di questo anno e il passaggio di tanti pellegrini alla memoria". Tra memoria e ricordo si muove in tutta l’omelia, indica "qualcosa che rimane viva e attuale e custodisce tutte le espressioni di grazia che questa esperienza porta". Una festa segnata dalle tensioni nel mondo, Migliavacca ricorda la guerra e le sue vittime. Fino a quando si affaccia sul Quadrante, arriva dal corridoio delle Stimmate, esce alla luce del piazzale in quel momento inondato di sole, attraversa la folla di pellegrini saliti per l’evento e dal parapetto benedice la vallata e attraverso la vallata il mondo. Lo fa muovendo da destra a sinistra e da sinistra a destra un reliquiario. Un altro sarebbe dovuto partire per Gerusalemme ma la guerra lo ha fermato: e chi doveva completare quel viaggio, come l’ex guardiano Fra Francesco Ruffato, è lì, davanti all’altare, nella processione infinita che ricuce la chiesa alle Stimmate. Tra i protagonisti il presidente della Regione Eugenio Giani: riceve dalle mani del sindaco di Chiusi una copia dell’Annunciazione dei Della Robbia, "per l’attenzione dimostrata verso il il Santuario".