Un leone scende dal palco, piegato da un destino avaro, un leone torna a ruggire. Paolo Benvegnù, l’unico cantante a ricamare la musica con la profondità del silenzio, esce di scena poco prima di Capodanno, una sorta di ultimo schiaffo ai riflettori mai amati. Mauro Valenti la riconquista proprio a cavallo tra i due anni, tradendo solo nella papala stretta, il tempo che è passato. Arezzo Wave è lontana ma la miscela di concerti conditi di contenuti funziona ancora. Lo dimostra la folla di Sant’Agostino, lo dimostra il ritorno dei protagonisti di quella stagione. Ora la sfida è ricucire il miracolo di allora con quanti hanno continuato a mettere la città al centro della musica. Città che in genere non fa prigionieri. Ma Capodanno e la memoria di Benvegnù indicano un’altra via. La via dei leoni.
CronacaLa via dei leoni tra i petardi di Capodanno