
"L’acqua cheta" a teatro. L’operetta al Masaccio
E’ una delle operette più amate dal pubblico di ogni tempo. E, a metterla in scena, sarà la neonata Compagnia di’ Fico. L’appuntamento è per stasera giovedì alle 21,15 al cinema teatro Masaccio di San Giovanni con l’operetta in tre atti di Augusto Novelli "L’acqua cheta". Lo spettacolo è realizzato con il patrocinio del comune di San Giovanni e in collaborazione con la Pro Loco. Siamo a Firenze, inizio ‘900: nel cortile della casa del fiaccheraio Ulisse le due figlie, Anita e Ida, sono intente ai lavori tipicamente femminili per quell’epoca mentre il falegname Cecchino sta riparando un cassettone. Anita è innamorata, ricambiata, di Cecchino e Ida ha uno spasimante segreto, Alfredo, che sarà accolto in casa come dozzinante, all’insaputa del suo vero ruolo da parte di tutti. La mamma Rosa, messa sull’avviso da Stinchi, il garzone di stalla, non vuole che Anita sposi Cecchino e non si accorge della storia tra Ida e Alfredo; però, siccome le acque chete rovinano i ponti, la famiglia vivrà uno sconquasso che potrebbe rovinarla. L’acqua cheta è una delle operette più conosciute e apprezzate per la vivacità della storia, arricchita da figure così ben tratteggiate da rimanere indelebili come le comari pettegole, l’avvocato saccente ed il giornalista curioso. A completamento, non semplice sfondo, ma parte integrante della storia è la musica, brani orchestrali e canti, quando tristi ed accorati, quando lieti e festosi. La messa in scena ha seguito la trama, le musiche ed i canti originali dell’operetta nel rispetto del testo scritto da Augusto Novelli e delle musiche di Giuseppe Pietri. Nell’allestimento sono stati mantenuti alcuni elementi scenografici emblematici quali il muro di cinta, il cancello del cortile ed il fico. "Una sera d’estate – racconta la regista Alessandra Porri – alcuni amici, seduti ad un tavolino di un bar, si sono lasciati andare al gioco nostalgico del ‘ti ricordi quando…’; ‘come era bella…’; ‘ma chi era che faceva…’ e da quel filo di ricordi è nato un entusiasmante progetto: ‘e se si rifacesse?’ Allora l’abbiamo fatta! Persone che si conoscevano e persone sconosciute, amici vecchi e nuovi insieme a costruire i personaggi mese dopo mese mettendo in comune una passione che è andata crescendo. Abbiamo iniziato tra tante difficoltà senza essere un gruppo definito e ora, arrivati al debutto, siamo una compagnia, orgogliosi ed emozionati di essere ‘la Compagnia di’ fico’. Orgogliosi anche di rappresentare L’acqua cheta davanti alla platea sangiovannese, particolarmente legata a questa operetta".