REDAZIONE AREZZO

L’albero che ‘rinasce’ da Hiroshima

Un albero di pace è stato piantato al Crea di Arezzo, a ricordo dell'olocausto atomico di Hiroshima. Una pianta simbolo di vita, contro la distruzione, per ricordare che la ricerca può essere usata per proteggere la natura e l'uomo.

L’albero che ‘rinasce’ da Hiroshima

È un piccolo albero ma il suo messaggio di pace crescerà con lui. Ieri al Crea, centro di ricerca foreste e legno di viale Santa Margherita di Arezzo, quello che molti aretini conoscono ancora con il vecchio nome di Istituto per la selvicoltura, è stata presentata al pubblico la Aphananthe aspera, figlia di una pianta che ha avuto la forza di germogliare qualche mese dopo e a nemmeno mille metri di distanza da dove esplose la bomba atomica a Hiroshima il 6 agosto 1945. Da allora i suoi semi vengono affidati in tutto il mondo a centri specializzati che li facciano crescere. Questa Muku Tree della famiglia delle Cannabacee, alta poco più di un metro e protetta da una rete metallica, avrà il compito di ricordare ad Arezzo ogni anno l’olocausto atomico.

Un seme di pace proveniente dalla Green Legacy Hiroshima, fondazione che si impegna dal 2011a condividere con il mondo il patrimonio delle piante di Hiroshima. Ma anche una sorta di catarsi, sì perché se gli scienziati hanno creato un’arma così distruttrice, i ricercatori del Crea di Arezzo invece studiano la vita, la difesa delle piante e la loro sopravvivenza.

A fare da guida tra i laboratori e il giardino botanico, in questo speciale giorno, ricercatori appassionati come Fulvio Ducci, Maria Cristina Monteverdi, Roberta Proietti e Mauro D’Arcangelo che hanno invitato a conoscere e proteggere questo fantastico mondo verde fondamentale per la vita e per l’uomo.