Tre realtà in più nella compagine societaria e un numero di dipendenti salito di oltre il 70% nel giro in pratica di una estate. Un salto di qualità più che consistente, quello compiuto nel 2024 da Tratos, autentica eccellenza imprenditoriale della Valtiberina con sede a Pieve Santo Stefano, che da tempo è leader internazionale nella produzione di cavi elettrici e fibra ottica, venduti in oltre 50 Paesi del mondo. In luglio, la prima operazione: il 100% delle azioni di Afl Telecommunications Europe Ltd, che ha aumentato la sua presenza nel Regno Unito; nello stesso mese e a distanza di pochi giorni, l’ufficializzazione sul conto della spagnola Telnet, azienda con un consolidato know-how nella realizzazione dei cavi in fibra ottica al servizio delle principali società di servizi in Europa. Peraltro, sono stati salvati anche cento posti di lavoro. La terza tappa in settembre e in Germania: anche in questo caso, totalità delle azioni di Afl Telecommunications GmbH e cambio di denominazione in Tratos Cavi Germany GmbH. "Con le tre acquisizioni effettuate – ricorda l’ingegner Albano Bragagni, presidente di Tratos e conosciuto anche per la sua lunga parentesi da sindaco di Pieve Santo Stefano – siamo passati dai 380 dipendenti che avevamo ai quasi 650 di ora e già questo è indice di un anno molto positivo, che ci ha reso soddisfatti dei risultati raggiunti".
Il settore di attività è uno fra i più competitivi in assoluto, nei quali la capacità di leggere le evoluzioni tecnologiche e soprattutto di saperle anticipare è un requisito determinante. Innovazione diventa di conseguenza la parola chiave. "Già il 2023 era stato caratterizzato da una forte domanda di elettrificazione e multimedialità – prosegue Bragagni - per cui entrambi i versanti sono stati oggetto di particolare attenzione anche in sede governativa. Anche il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha avuto la sua incidenza, quindi è cresciuta la domanda nelle telecomunicazioni e nell’energia". Dall’ingegner Bragagni un’altra interessante notizia: "Stiamo costruendo qui a Pieve un nuovo stabilimento per incrementare la parte dei cavi aerei e la costruzione dei conduttori per i cavi dell’alta tensione. Un ampliamento nella produzione delle mescole e delle guaine che facciamo noi; stiamo poi iniziando a lavorare per l’installazione di una nuova linea dell’alta tensione".
Prospettive per il 2025? "Sarebbe ottimo ripetere il percorso del 2024", risponde Bragagni con la franchezza che lo contraddistingue quando Tratos si avvicina al traguardo del 60esimo compleanno. Era infatti il 1966 quando Egidio Capaccini, suocero di Bragagni, diede il via all’azienda di trafilatura di fili in rame per poi passare ai cavi telefonici per uso generale. L’avvento di Albano Bragagni ha portato alla trasformazione di Tratos in entità multinazionale in grado di fornire ogni tipologia di cavi, da quelli in fibra ottica a quelli per l’alta tensione, fino a quelli per uso petrolchimico e ai superconduttori. Nel frattempo, gli stabilimenti di Catania e di Knowsley, in Inghilterra, si sono aggiunti all’unità capofila di Pieve, piccolo paese di provincia reso grande nel mondo dalla sua azienda.