REDAZIONE AREZZO

L’anno orribile: impennata dei reati. Quattro furti in casa ogni giorno. Dito: "Orafi e anziani nel mirino"

Aumenti percentuali in doppia cifra anche per rapine, spaccio di droga, stalking e violenza sessuale. All’inaugurazione dell’anno giudiziario la relazione del procuratore capo con dati che fanno impressione.

"Destano particolare allarme soprattutto i furti in abitazione a danno degli anziani e le rapine nei confronti delle ditte orafe". La relazione del procuratore capo di Arezzo Gianfederica Dito per l’inaugurazione dell’anno giudiziario è composta da 27 pagine di tabelle e percentuali abbastanza preoccupanti sull’aumento dei reati nell’Aretino nel giro di appena un anno.

Il periodo di riferimento va da luglio 2023 a giugno 2024 in confronto con i dodici mesi precedenti. Dito afferma che "non si registrano fenomeni criminali di particolare intensità" ma allo stesso tempo ci sono molti reati contro soggetti deboli che fanno registrare aumenti percentuali a doppia cifra, come si vede nel grafico che pubblichiamo in questa pagina.

Dallo stalking alla violenza sessuale, dai maltrattamenti in famiglia al revenge porn. E poi procedimenti per furti, rapine e spaccio di droga con crescite percentuali tra il 30% e il 60%.

Leggendo i numeri assoluti della relazione si scopre che vengono perseguiti quattro furti in casa al giorno e una rapina ogni tre giorni. Numeri da non sottovalutare.

Tra i procedimenti di particolare rilievo indicati dalla procura di Arezzo ci sono l’omicidio della moglie da parte di Alessandro Sacchi in viale Giotto e il delitto della discoteca El Ángel di Terranuova dove il dominicano Joel Ramírez Seipio fu ucciso con un narghilè dal connazionale Braulio Martínez Mesa.

Nella relazione del procuratore Dito, oltre alla descrizione dei reati perseguiti, si parla anche della storica carenza di personale che riguarda l’ufficio aretino: "La pianta organica del personale amministrativo è composta da 36 unità ma effettivamente presenti in servizio sono 25 con una percentuale di scopertura pari al 33% – scrive il procuratore capo – si evidenza anche come la dotazione organica appaia inadeguata sotto il profilo qualitativo rispetto alle nuove e ulteriori competenze richieste per far fronte alle numerose incombenze dirette come spese di funzionamento, gare di appalto e contrattualistica per le quali sono necessarie specifiche competenze e conoscenze tecniche".

L’inaugurazione si è svolta in un clima di tensione contro il governo: anche a Firenze i magistrati hanno protestato contro la riforma della giustizia indossando la toga con la coccarda tricolore e esibendo una copia della Costituzione. Alla cerimonia, iniziata con la relazione del presidente della Corte d’appello Alessandro Nencini e proseguita con la relazione del procuratore generale Ettore Squillace Greco, hanno partecipato per il Csm il consigliere Roberto Romboli e per il ministero della Giustizia Antonio Sangermano. I magistrati appartenenti ad Anm hanno lasciato l’aula dell’auditorium del Palazzo di Giustizia quando ha preso la parola il rappresentante del ministero.

Federico D’Ascoli