di Sonia FardelliRAGGIOLOUn borgo perla del Casentino, ma che rischia come tanti paesi di montagna di spopolarsi. E’ Raggiolo dove adesso abitano soltanto 60 persone, mentre poco meno di cento anni fa erano venti volte tanto. A lanciare l’allarme è lo stesso sindaco Emanuele Ceccherini, che ha anche partecipato a "Buongiorno Regione" di Rai 3. "Poste, ambulatori medici e connessione internet ci sono, come del resto altri servizi - ha spiegato il primo cittadino - Il problema è trovare persone disposte a mettersi in gioco per aprire quelle attività che servono alla popolazione, come ad esempio un alimentari. Attualmente in paese non c’è nemmeno un negozio di generi alimentari". Una situazione che però il sindaco e i membri della Brigata di Raggiolo cercano di allontanare e combattere con tante iniziative volte a mantenere la comunità e a far arrivare anche turisti. La conservazione e la difesa di culture e tradizioni sono gli strumenti scelti per opporsi a questo svuotamento del paese e per invogliare gente a tornare a vivere a Raggiolo.
Con fondi ottenuti di recente dal Pnrr per la rigenerazione culturale e sociale dei borghi storici, sono stati creati un centro informazioni, un parco fluviale ed è stato possibile ristrutturare l’antico mulino ad acqua. E poi Raggiolo ha una lunga e importante storia. In passato in paese c’è stata anche una colonia di Corsi e qui ancora oggi sopravvivono tante tradizioni legate alla pastorizia, alla transumanza e alla castagna. Con l’EcoMuseo e il seccatoio che ancora mostrano queste attività, conservandone gli strumenti e tante suggestive immagini.
"Quando i pastori durante la transumanza andavano con le loro greggi dal Casentino in Maremma lì incontravano i corsi e li prendevano come lavoranti - spiega il presidente della Brigata di Raggiolo Franco Franceschini - Alcune di queste famiglie di Corsi poi si sono fermate a Raggiolo e qui hanno deciso di vivere e di portare avanti la loro attività". Un patrimonio importante che Raggiolo vuol conservare, ma anche condividere con le nuove generazioni, nella speranza che tornino a popolare il paese.