In attesa di capire se il pugno duro del presidente Manzo con la scelta di mandare la squadra in ritiro a data da destinarsi, sortirà i suoi effetti già mercoledì nel derby di Coppa Italia, è evidente come, al momento la famigerata asticella l’Arezzo non sia ancora riuscito ad alzarla.
Dopo 16 giornate di campionato e a tre dalla fine del girone d’andata, gli amaranto restano nel limbo di un rendimento che non è mai decollato e una classifica che è sostanzialmente la stessa con la quale era terminato lo scorso campionato.
È stata la stessa società nel comunicato con il quale annunciava il ritiro ad ammettere che finora il livello di prestazioni e di risultati non è stato quello atteso. L’obiettivo più volte sbandierato ad inizio stagione dal patron è stato quello di migliorare la scorsa stagione con lo slogan "alziamo l’asticella".
Nessuno ha mai parlato, è vero, di vincere il campionato, ma non è stata nemmeno nascosta l’intenzione di inserirsi nel lotto delle formazioni di vertice.
Lo stesso Troise ha sempre dichiarato come la volontà sia quella di disputare un campionato ambizioso e importante quale obiettivo. L’involuzione dell’ultimo periodo con l’astinenza da tre punti che si è allungata a cinque giornate sta allontanando quel salto di qualità necessario restare in linea con il progetto iniziale.
Una serie negativa che impone una svolta urgente. Venerdì a Perugia c’erano in campo dall’inizio dieci undicesimi dei giocatori della passata stagione ed è apparso evidente l’involuzione di tanti di loro rispetto ad un anno fa. Pattarello è la controfigura di se stesso: da trascinatore a comparsa. Mawuli è l’ombra del polipo che catalizzava ogni pallone che passava dalla sue parti, Coccia non è più la freccia che dominava a sinistra, Gucci è passato da bomber ad attaccante per lo più di scorta.
Discorso a parte merita Guccione, ormai un ibrido tra mezz’ala e trequartista. Si sta smarrendo anche lui, ma non solo per colpa sua. Manzo ha blindato Troise e Cutolo, ma è chiaro che dal derby di coppa e dalla partita casalinga contro l’Entella di lunedì prossimo dovranno arrivare risposte immediate altrimenti anche la panchina dell’allenatore campano non sarebbe poi più così salda.