La Coppa Italia è sfumata ma il campionato non concede pause. O meglio, non fino all’imminente sosta natalizia: prima c’è l’ostica trasferta di domenica a Campobasso che apre il girone di ritorno. L’Arezzo vuole continuare la striscia di vittorie tra Lucca e la partita interna con la Pianese che ha permesso di chiudere l’andata a 32 totali, bottino senz’altro buono. Un risultato utile permetterebbe di dare continuità di risultati e di passare serenamente Natale e Capodanno, arrivando con rinnovata consapevolezza al 2025, quando apriranno anche i battenti di un mercato che potrà portare i correttivi che servono e anche qualche cambiamento a un gruppo consolidato da anni.
Non sarà, comunque, un impegno semplice: la squadra di Braglia si affida al fattore campo ed è formazione arcigna e al tempo stesso di qualità. Per Troise, poi, c’è qualche grattacapo di troppo: in mediana la coperta è corta viste le assenze di Damiani e Chierico, che rientrerà solo a gennaio. Inoltre, in difesa, tengono banco le condizioni di Gigli, uscito dalla sfida al Trapani per un affaticamento che si spera che possa essere smaltito in tempo.
Altrimenti anche dietro ci sarà da trovare alternative, anche se Chiosa sembra essersi messo alle spalle il problema all’occhio e può tornare anche tra i titolari. Ma soprattutto, ci sarà da capire quali soluzioni tecnico-tattiche adotterà Troise per ovviare all’assenza di Guccione, appiedato dal giudice sportivo per somma di ammonizioni. Una defezione che potrebbe convincere il tecnico amaranto a riproporre una punta di ruolo, dopo che sia Ogunseye che Gucci sono stati messi di fatto in naftalina nelle ultime uscite preferendo il tridente leggero.
Infine, ma non per importanza, c’è l’opzione dell’assetto tattico ibrido visto contro i siciliani, con una retroguardia di base a tre che a volte passava a quattro e a volte addirittura a cinque con Renzi e Coccia bassi. Un’eventualità legata a stretto filo alle condizioni di Chiosa e Gigli e che può lanciare ancora almeno uno tra Lazzarini e Righetti come braccetti. Insomma, mai come stavolta sono tante le incognite di formazione. La prima del girone di ritorno può dunque coincidere con un Arezzo diverso, come a dire che per gli amaranto inizia un torneo nuovo, che deve portare più punti ma, soprattutto, più certezze, scendendo dall’altalena per diventare grandi.