I numeri raccontano il fenomeno che non ti aspetti. O perlomeno non in maniera così eclatante. E invece, Vasari fa notizia ancora prima della grande mostra d’autunno e con un anno di anticipo prepara la sorpresa. Sorpresa che risuona nelle stanze di Casa Vasari, la casa museo dell’artista che chiude il 2023 con un boom di presenze: 25 mila gli accessi degli appassionati del Rinascimento. Ma taglia i primi vagiti del 2024 con il passo spedito di chi sa che in questi mesi, i riflettori del mondo saranno puntati su Arezzo.
A gennaio gli ingressi sono stati 1500 quasi il doppio dello stesso mese dell’anno precedente. Senza contare che sopratutto durante i fasti della Città del Natale, la casa-museo è stata presa d’assalto, al punto che si è dovuti ricorrere a una gestione degli accessi, con personale a "regolare il traffico". I mesi più gettonati del 2023 sono stati maggio, agosto, settembre e nei fine settimana il sold out era diventato la "regola". Certo, si tratta di visite per piccoli gruppi (venticinque persone a turno) e tuttavia il flusso delle prenotazioni non si è mai interrotto, mantenendo un andamento costante. Merito anche del biglietto unico che si è rivelato una formula accattivante per i turisti che con una sola prenotazione ricevono un biglietto per il "paradiso", artistico.
E così, ancora una volta, il ponte tra Piero della Francesca e Giorgio Vasari, rafforza e rilancia un binomio che attraverserà l’anno appena iniziato per raggiungere il culmine nella grande mostra allestita nelle sale della Galleria d’arte contemporanea, in piazza San Francesco.
Un primato consolidato ancora prima dell’evento vasariano: risultato di livello che per certi aspetti stupisce ma descrive chiaramente l’attenzione del mondo verso la città che custodisce i capolavori di Piero e di Vasari. E in qualche modo anticipa il "mood" dei prossimi mesi: a partire da giugno con il prologo della lancia d’oro nella Giostra dedicata a Vasari e poi in autunno nella serie di iniziative che accompagneranno al lancio dell’esposizione nella Galleria d’arte contemporanea. La spinta della Fondazione Intour in una serrata azione di promozione culturale sulle principali piattaforme sociale e nelle riviste specializzate ha funzionato da catalizzatore di visitatori. Gli stessi che in pochi giorni hanno mandato esaurite le prenotazione per la visita sui ponteggi agli affreschi di Piero nella basilica di San Francesco e quelli che già chiedono come e dove poter ammirare le opere di Vasari, in un percorso unico che si apre agli altri musei statali. Che non a caso, già nel 2023 hanno registrato numeri record. E il biglietto unico è il "motore" di un’offerta culturale unica nel suo genere.
Il "grand tour" è quasi pronto: e ancora una volta Piero allarga le braccia e incrocia quelle di Vasari. Un tuffo nella meraviglia che lancia Arezzo sotto i riflettori del mondo. E forse, segnerà un nuovo corso.