L’assegno di inclusione non decolla. Una mamma: "Card introvabili"

Pochi dispositivi a fronte di un numero maggiore di richieste evase: la testimonianza di una famiglia

L’assegno di inclusione non decolla. Una mamma: "Card introvabili"

L’assegno di inclusione non decolla. Una mamma: "Card introvabili"

di Angela Baldi

AREZZO

Problemi ieri nel primo giorno in cui l’Inps iniziava a liquidare i primi assegni Adi. Ha debuttato tra molte difficoltà il ritiro negli uffici postali della carta prepagata in cui viene accreditato l’assegno di inclusione. La misura che ha sostituito il reditto di cittadinanza da ieri veniva infatti liquidata nella prima tranche agli aventi diritto che avevano aperto le pratiche a fine dicembre. Ma alcuni cittadini lamentano problematiche proprio nel ritiro della card che ieri poco dopo l’apertura degli uffici postali, era già introvabile. E’ quanto accaduto a Samantha Celesia mamma con figlio minore di 3 anni a carico e già percettore del vecchio reddito di cittadinanza. "Giovedì ho ricevuto il messaggio dell’Inps che comunicava l’accettazione della mia domanda di assegno di inclusione – spiega Samantha – nel messaggio era specificato che l’indomani 26 gennaio sarei potuta andare alle Poste a ritirare la carta prepagata con l’Adi. Ieri mattina mi sono recata all’ufficio postale di Monte San Savino, la mia zona, e a due ore dall’apertura non c’erano già più carte disponibili. Gli addetti mi hanno spiegato che ne avevano ricevuto solo 4 e non bastavano ad evadere tutte le richieste degli aventi diritto. Fuori dalle Poste in quel momento c’erano altre 6 persone furiose che come me avevano ricevuto comunicazione dall’Inps ma di fatto non avevano trovato le carte all’ufficio". Non un caso isolato visto che Samantha ha contattato telefonicamente a tappeto tutti gli uffici postali del territorio, ottenendo sempre la stessa risposte, carte esaurite.

"Ho fatto un giro di telefonate per capire se ci fosse un ufficio postale che aveva ancora disponibilità – continua Samantha – quasi tutti mi hanno spiegato che avevano già finito le card perché ne avevano ricevuta poche rispetto alle domande accolte. Ho fatto domanda il 18 dicembre appena partito l’iter burocratico, perciò rientravo nel primo scaglione di pagamenti in partenza il 26 gennaio. L’importo nel mio caso non si discosta molto da quello del reddito di cittadinanza. Con l’Assegno di inclusione prendo 441 euro, mentre la cifra del reddito di cittadinanza era sui 460 euro. Rientro nella categoria delle mamme con un minore sotto i 3 anni, la stessa con cui avevo fatto domanda per il reddito. Avevo già fatto colloqui con l’assistente sociale a novembre per il primo sussidio, e adesso una volta attivato il pad, dovrò farne uno nuovo". Se le carte prepagate con cui l’Inps doveva liquidare la prima mandata di assegni di inclusione sono esaurite, non è dato sapere quando saranno di nuovo disponibili negli ufficio postali.

"Dopo una mattinata al telefono anche con le poste centrali di Arezzo che non avevano più disponibilità di carte Adi e in giro per i vari uffici, sono riuscita a ottenere una carta prepagata a Pieve al Toppo ma solo perché ieri aprivano in ritardo, alle 10, a causa di una riunione interna, e sono arrivata in quel momento – prosegue Samantha – anche li le carte si contavano sulle dita di una mano e le richieste erano superiori. Un disservizio per tanti cittadini che aspettavano la liquidazione come manna dal cielo per pagare bollette e scadenze varie. E una beffa perché i soldi accreditati vanno spesi entro il mese successivo pena la decurtazione del 20% nel prossimo assegno. Non c’è stata adeguata comunicazione tra Poste e Inps e la cosa più grave è che non si sa quando le carte rientreranno".