
Il presidente Nicchi è netto: "Ha lavorato bene, nessuna alternativa" . Al centro c’è il piano presentato dal governatore sulla sanità aretina. Lettera ai vertici dem: "Confermate la sua candidatura, battaglia decisiva" .
L’avviso ai naviganti non serve a tracciare la rotta ma a blindare il comandante. Arriva, asciutto, dai dem e bussa alla porta di Cinque Stelle e Avs. Gli alleati del centrosinistra "largo" che in Toscana punta a replicare il modello Umbria, eppure non troppo convinti sulla ricandidatura di Eugenio Giani alla tolda della nave Regione. E siccome il tempo passa e l’ufficializzazione del Giani bis ancora non c’è, il Pd aretino apre il pressing. Come? Con un duplice messaggio: il primo diretto agli alleati, almeno alla parte più recalcitrante sulla riconferma di Giani per la corsa alla Regione; il secondo ai vertici dei dem, toscani e nazionali, con in testa la segretaria Elly Schlein. L’obiettivo è sollecitare una decisione in tempi brevi che "a sei mesi dal voto non può non essere calibrata su Giani" ragiona Paolo Nicchi, presidente dell’assemblea provinciale dem. E le ragioni della sollecitazione - politiche e di merito - non incrociano solo la tempistica elettorale ma vanno a bersaglio sull’azione del governatore in uno dei settori più strategici della politica regionale: la sanità. Proprio davanti agli eletti dem, Giani ha presentato il piano per Arezzo confermando "con numeri, risorse regionali e progettualità, l’elevato livello dei servizi socio-sanitari nonostante la riduzione enorme di risorse economiche da parte del governo Meloni".
In una lettera a Schlein e al segretario regionale Emiliano Fossi, i dem aretini fanno quadrato sul governatore uscente: "Ha valorizzato e condiviso il lavoro della Regione per dare certezza dei finanziamenti necessari per la ristrutturazione del San Donato: sono più di 100 milioni gli stanziamenti deliberati, che serviranno per ridare al nostro ospedale qualità e sicurezza: rendendolo sicuro, ecocompatibile, confortevole e altamente tecnologico. Per averlo ancora di più come un centro di eccellenze per le cure. Accanto a questo sono in costruzione Case della Salute, Centrali operative territoriali e ospedali di comunità ad Arezzo e nelle vallate. Dall’assemblea sono venuti interventi che condividevano di confermare Giani ed io l’ho esplicitato e fatto diventare un messaggio politico chiaro", osserva Nicchi. E aggiunge che su Arezzo "Giani e i nostri consiglieri regionali del Pd hanno portato gli impegni a compimento, ad esempio con gli oltre cento milioni già stanziati per il nuovo San Donato".
Ragion per cui "l’assemblea del Pd ha inviato un messaggio chiaro ai gruppi dirigenti regionali e nazionali: confermiamo il presidente Giani alla guida della coalizione, più ampia ed unitaria possibile, per mantenere il governo della Regione".
A Schlein e Fossi ora si chiede un passo deciso e tempestivo: "Confermino ufficialmente la candidatura di Giani per non dare adito a ’supposizioni’ o ’indiscrezioni’, perché non vere e per questo inutili e dannose". Un modo per stoppare i rumors che rischiano di "avvelenare i pozzi" e per aprire subito la campagna elettorale al fianco del presidente uscente.
Anche perché a sei mesi dal voto (metà ottobre secondo le previsioni) non c’è più tempo per confronti e discussioni su chi dovrà condurre la battaglia. "Con gli alleati ci si può confrontare sui programmi ma a questo punto non più sul candidato che è e resta Giani", rinforza Nicchi. Il pressing del partito aretino sulle segreterie regionale e nazionale, guarda anche al di là dei confini toscani e colloca la sfida per la Regione nell’alveo di una "battaglia decisiva nel panorama nazionale", avverte Nicchi. Perché se il centrosinistra largo vince in Toscana, poi può "puntare decisamente a Palazzo Chigi", suonano la carica i dem aretini. Alleati (e leader del partito) avvisati ...