
La discussione di laurea
Arezzo, 17 aprile 2025 – Studiare e laurearsi mentre si sta scontando la pena prevista dalla legge è l’opportunità offerta dal Polo Penitenziario della Toscana di cui fa parte da oltre venti anni anche l’Università di Siena.
Grazie a questa opportunità formativa uno studente detenuto ha conseguito, ad Arezzo, la laurea magistrale in “Scienze per la formazione e la consulenza pedagogica nelle organizzazioni”.
Lo studente, iscritto del Polo Universitario Penitenziario dell’Ateneo, ha discusso il 14 aprile presso la sede del campus universitario di Arezzo al Pionta, una tesi dal titolo “La formazione e il lavoro rendono l’uomo libero”.
Relatore della tesi, dedicata all’importanza del lavoro e dello studio durante il periodo di detenzione, è stato il dottor Gioele Barcellona. Nella commissione di laurea, presieduta dal professor Claudio Melacarne, anche Gianluca Navone, delegato del Rettore dell’Ateneo al Polo universitario penitenziario della Toscana.
“La sua dedizione allo studio è stata straordinaria e, come lui stesso ha affermato, la possibilità di studiare fondamentale per sopravvivere all’esperienza del carcere – ha detto il professor Navone – . Seguirlo in questo suo percorso è stata per me un’esperienza umana veramente particolare”.
In aula durante la discussione della tesi erano presenti, oltre ai familiari, gli studenti tutor Mattia Esposito, Simone Pietrolati e Matteo Burdisso Gatto che hanno seguito il neo laureato e Pina Sangiovanni, responsabile della didattica penitenziaria dell’Ateneo.
Un altro studente, che ha terminato di scontare la sua pena da qualche mese, ha completato il percorso universitario, sempre svolto nell’ambito del Polo Universitario Penitenziario, conseguendo a Siena la laurea triennale in “Scienze della Comunicazione” con la votazione di 106/110.
La discussione si è tenuta il 15 aprile alla sede San Niccolò. Relatore della sua tesi, molto apprezzata dalla commissione, e intitolata “Immobiliare.it e Idealista: un'analisi comparata di semiotica del marketing", è stato il professor Tarcisio Lancioni.
Oltre ai familiari del neo dottore, hanno assistito alla discussione le tutor Francesca Chiga Goffi e Marina Stepanova, insieme alla dottoressa Maria Bevilacqua, ex capo degli Educatori della Casa di Reclusione di San Gimignano. Sono attualmente un centinaio gli studenti detenuti iscritti a corsi erogati dall’Università di Siena, anche della sede di Arezzo.
Si tratta dell’Ateneo italiano con la più alta percentuale di studenti detenuti e tra i primi per numero di iscritti; gli studenti sono sostenuti da tutor, docenti delegati e da un ufficio dedicato.
L’Università di Siena, aderente al Polo Universitari Penitenziario della Toscana, organizza e gestisce in autonomia i propri percorsi formativi e offre attività didattica per i corsi di studio attivati, compatibilmente con le risorse logistiche offerte dai singoli istituti penitenziari, impegnando personale docente e amministrativo e adottando metodiche formative flessibili.