CLAUDIO ROSELLI
Cronaca

Lavoro nero e assunzioni irregolari: sospese due attività

Due attività imprenditoriali sono state sospese dall’Ispettorato del lavoro di Arezzo per l’impiego di lavoratori in nero. Il caso più grave...

Due attività imprenditoriali sono state sospese dall’Ispettorato del lavoro di Arezzo per l’impiego di lavoratori in nero

Due attività imprenditoriali sono state sospese dall’Ispettorato del lavoro di Arezzo per l’impiego di lavoratori in nero

Due attività imprenditoriali sono state sospese dall’Ispettorato del lavoro di Arezzo per l’impiego di lavoratori in nero.

Il caso più grave in un cantiere edile in Valtiberina, attivo per lavori di demolizione: l’impresa esecutrice con sede legale fuori della provincia di Arezzo aveva tre persone in organico, tutte a nero. Verificata sulle banche dati online l’assenza di qualsiasi forma di copertura normativa e assicurativa, gli ispettori hanno sospeso l’attività del cantiere, poiché era stata superata la soglia del 10% di lavoro nero prevista dalla normativa.

Sanzioni anche per 8mila euro per violazioni riguardanti la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.

La seconda sospensione riguarda un’impresa di pulimentatura metalli, dove su 18 lavoratori 4 erano a nero. Per l’azienda anche 7mila euro di sanzioni; gli importi sono stati raddoppiati perché la ditta è incorsa nella stessa violazione nell’ultimo quinquennio.

Nel maggio del 2024 un’altra azienda venne fermata per lo stesso motivo. Numerose le irregolarità riscontrate all’interno dell’impresa di gestione cinese con 15 dipendenti.

L’operazione scattò all’interno di un laboratorio di abbigliamento con sede a Pieve Santo Stefano. La conseguenza portò all’immediata sospensione di tutte le attività di produzione con sanzioni amministrative a carico dei titolari per quasi 40mila euro.

Ad insospettire i militari dell’Arma, durante il servizio di pattuglia, furono le luci accese fino a notte fonda, così, dapprima un’attività di monitoraggio ed in seguito organizzato una verifica ad hoc. Al momento dell’irruzione molte furono le irregolarità riscontrate dagli investigatori, alcune delle quali anche piuttosto gravi, tra cui l’omessa sorveglianza sanitaria sui lavoratori, non aver informato i dipendenti in materia di sicurezza aziendale e non aver formato gli stessi in materia di salute e sicurezza. Tra queste, quella più grave, un fenomeno ben noto nel settore, nonché penalmente rilevante, il cosiddetto lavoro nero.