Un rapporto aggiornato sull’economia aretina che naviga in un momento delicato sullo scenario internazionale. Questa mattina dalle 10 alla Borsa Merci gli attori dei vari settori economici aretini si ritroveranno per riflettere sui dati che arrivano dalla Camera di commercio e fare il punto sul Rapporto "Arezzo 2030" sugli obiettivi di sviluppo sostenibile contenuti nell’agenda Onu. A chiudere la mattinata l’assessore regionale all’Economia Leonardo Marras che illustrerà le misure della Toscana a favore delle imprese aretine.
"Le prospettive economiche internazionali restano molto incerte per le tensioni geopolitiche e le condizioni finanziarie sfavorevoli per famiglie e imprese – sottolinea il presidente della Camera di commercio di Arezzo e Siena Massimo Guasconi – alcune materie prime, in particolare l’oro, lanciano un avvertimento sulle prospettive. I prezzi dell’oro in euro sono aumentati di circa l’8% dall’inizio del conflitto. I prezzi dell’oro hanno un rapporto unico con le tensioni geopolitiche: aumentano in periodi di conflitto e incertezza, spesso segnalando un’erosione della fiducia degli investitori".
Resta forte il dato dell’export provinciale rappresenta il 18,8% del totale regionale per un valore che supera gli 11 miliardi.
È preceduto solo da quello di Firenze (35%): se al dato aretino si somma quello relativo a Siena, rappresenta quasi il 27% dell’export regionale. Il settore orafo italiano ha confermato la propria competitività e il primato nel contesto europeo: in termini di esportazioni di gioielli in oro, l’Italia rappresenta il 48% del totale europeo.
Arezzo è il distretto più importante del settore con 1.125 aziende attive e 7.866 addetti diretti e con una quota pari quasi al 32% del totale dell’export nazionale di oreficeria. "Ma anche in provincia di Arezzo si registrano segnali di rallentamento e debolezza – conclude Guasconi – dopo la ripresa vigorosa degli anni 2021 e 2022, che aveva consentito alla provincia di recuperare i livelli del 2019, nel 2023 la crescita si dovrebbe attestare a un modesto 0,8% in termini reali".
f.d’a.